La recente scoperta della presenza di fosfina (PH3) nella densa atmosfera di Venere ha riacceso il dibattito, peraltro mai sopito, sulla possibilità che forme di vita possano essere presenti al di fuori del nostro pianeta.
Sulla terra la presenza di fosfina – considerata una possibile firma biologica (“biosignature”) – è legata esclusivamente all’attività dell’uomo o alla presenza di forme di vita. Tuttavia non si può escludere che potrebbero essere il risultato di reazioni geochimiche o elettrochimiche ancora non osservate.
Su Marte, il pianeta rosso, visibile in queste sere di autunno luminosissimo a dominare l’orizzonte sud del cielo, si sono succedute negli ultimi anni le scoperte più interessanti e clamorose.
In particolare, sono state portate prove a sostegno di vita su Marte analizzando, con tecniche innovative i dati ottenuti a metà degli anni ’70 dalle sonde americane Viking 1 e 2, atterrate sul suolo marziano, e dalle più recenti immagini ottenute dai rover Spirit e Opportunity.
Tra gli autori di queste innovative tecniche di indagine vi è Giorgio Bianciardi – docente, medico ricercatore in campo biomedico e astrobiologo – presso l’Università di Siena, ateneo dove si occupa di esobiologia.
Nel 2003 Bianciardi propose l’applicazione di analisi della complessità ai dati presentati dall’americano Miller, che aveva riesaminato le risultanze scientifiche di esperimenti condotti a bordo dei Viking. Gli studi che ne seguirono vennero, nel 2013, argomentati e discussi con Bianciardi nel libro “C’è qualcuno là fuori?”, di Margherita Hack. La successiva applicazione di modelli di geometria frattale alle immagini ad alta risoluzione prodotte dai rover Opportunity e Spirit ha dimostrato la sovrapposizione degli indici morfometrici delle rocce marziane con le microbialiti terrestri, rocce sedimentarie costituite da microorganismi elementari, quali ad esempio le stromatoliti.
Della possibile vita su Marte e delle più recenti scoperte in questo specifico settore di ricerca si parlerà domenica 18 ottobre, a partire dalle 17 30, presso il Castello di Poppi, alla presenza del dott. Bianciardi.
Membro del consiglio direttivo della Unione Astrofili Italiani, di cui è stato vicepresidente, dal 2004 è direttore dell’Osservatorio astronomico provinciale di Montarrenti (SI). Dal 1980 collabora con riviste italiane di divulgazione scientifica (Coelum, Focus, La nuova ecologia), scrivendo rubriche nel campo dell’astronomia e dell’astrobiologia.
Per prenotazioni si possono contattare l’ ufficio promozione Parco (0575.503029) o la Cooperativa Oros (335.6244440). Il costo del biglietto è di cinque euro, gratuito per i ragazzi sotto i 7 anni e le persone diversamente abili.
Per saperne di più e seguire da vicino l’attività del planetario del parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna si invita a visitare anche la pagina Facebook “Planetario del Parco delle Foreste Casentinesi”.