Il 23 novembre 2024 presso l’auditorium Berrettarossa di Soci alle ore 18.00, si terrà un evento unico nato dall’idea di un fotografo amatoriale Casentinese, Marco Acciai, e dalla Presidente del Cirloco ACLI di Freggina Annalisa Barducci, che intende portare alla luce della consapevolezza, un problema medico e sociale ancora misconosciuto come l’endometriosi.
A questo evento, che raccoglie foto di quindici donne che si sono messe in gioco con il proprio corpo e le parole mai dette, hanno dato il loro contributo fattivo il Comune di Bibbiena, ACLI Arezzo, UNICOOP Fi sezione Soci Casentino.
La giornata prenderà vita proprio dalla mostra di Marco Acciai che espone allo sguardo, volti e corpi di donne che convivono con l’endometriosi ma soprattutto hanno combattuto e combattono tuttora, contro incredulità, stigma, paura, dolore e poca informazione.
Annalisa Barducci Presieente del Circolo ACLI di Freggina, Bibbiena e promotrice dell’evento commenta:
“Il nostro obiettivo è quello di portare a chi sarà presente, in qualità di spettatore, a capire cosa si nasconde dietro ad una patologia sottovalutata da molti.
Non viene chiesto di provare pena per chi ne soffre, non chiediamo donazioni per sostenere l’organizzazione, chiediamo di monitorare i sintomi, di non banalizzare o di orientarsi sul sentito dire.
Chiediamo informazioni per madri o mariti spaventati da uno stato di salute poco chiaro della propria figlia o compagna, chiediamo di essere viste, ascoltate in modo costruttivo. E’ possibile”.
Annalisa, 51 anni, oltre che essere la Presidente del Circolo ACLi di Freggina è anche una donna che testimonia con la sua esperienza e con il suo corpo, la lotta quotidiana contro una patologia sottovalutata, non capita, non compresa e dove la cura passa per strade ancora troppo difficili da trovare.
Annalisa copre l’endometriosi a 41 anni, dopo un’adolescenza durissima fatta di momenti di sconforto, di dolore e di silenzi.
“Inascoltata” è la parola che viene scelta da Annalisa per descrivere anni e anni di terapie mancate e di diagnosi inadeguate. Dopo interventi chirurgici e un personale e coraggioso percorso di autoconsapevolezza, raggiunto anche grazie a tantissime donne che prima si sono raccolte in un gruppo WhatsApp poi di persona, oggi intende darsi al mondo e parlare per aiutare le altre donne a trovare la loro strada per la cura.
La giornata prenderà vita dalle foto, ma anche dalle parole, quelle scelte dalle donne per raccontare al mondo il loro rapporto con la malattia. E sono parole forti come dolore, paura, inadeguatezza, scetticismo.
A dare voce alle loro storie sarà l’attrice professionista Alessandra Aricò che ha accolto e raccolto queste storie e le ha rielaborate per dare al pubblico un racconto che si fa carne viva.
Ogni parola verrà anche commentata da alcuni professionisti, ginecologi, psicologici, nutrizionisti:
Errico Zupi, Professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia, dal 2020 Direttore UOC Ginecologia de Le Scotte di Siena; Lucia Lazzeri, professoressa associata Università degli Studi di Siena; Elisabetta Pesci Psicologa e Psicoterapeuta ralazionale; Chiara Pagliai Biologa nutrizionista; Patrizia Mongelli, Cofounder di ALICE, associazione lotta italiana per la consapevolezza sull’endometriosi; Marzia Sandroni, Direttore Distretto sanitario del Casentino.
Marco Acciai, come fotografo, ha sentito l’esigenza di mostrare il mondo femminile in modo diverso, immortalando donne colpite da endometriosi. Non conosceva la vastità di quella sfera intima e privata, ma aveva capito abbastanza dai racconti di alcune conoscenti, dal renderlo determinato a dare loro visibilità.
L’incontro con Anna Lisa Barducci, Presidente del Circolo Acli di Freggina, malata da molti anni, non solo ha colmato questa difficoltà ma ha portato il progetto ad evolversi con un obiettivo ancora più ambizioso, ovvero quello di mostrare ed informare.
Annalisa conclude: “Da paziente conoscevo molto bene gli stadi della malattia e la complessità di una diagnosi tempestiva. Vivo così da oltre venti anni e conosco moltissime pazienti.
E’ stato subito chiaro che gli obiettivi si abbracciano in un unico progetto, non solo artistico ma culturale ed informativo.
Un connubio che porti lo spettatore ad immergersi in un simposio di immagini e vissuti, portando anche chi non sa di cosa si tratti ad attingere a nozioni mediche e allo stesso tempo fornire quegli strumenti per riconoscere sintomi o dinamiche poco chiare che confondono e spaventano”.
Francesca Nassini Assessora alla Cultura del Comune di Bibbiena commenta: “Abbiamo abbracciato e da subito voluto sostenere questo ambizioso progetto perché crediamo che solo cambiando le parole che raccontano il corpo femminile anche nella sua straordinaria complessità, si possa dare dignità allo stesso corpo anche quando questo si piega a contraddizioni e a problematiche che per secoli sono state nascoste.
Questo evento vuole essere un momento di consapevolezza su una patologia che per troppo tempo ha fatto soffrire milioni di donne davanti all’indifferenza comune ma anche a quella di molta parte del mondo accademico. Ringrazio Annalisa e Marco per averci coinvolto in questo percorso che è solo un inizio. Fieri di aver dato il nostro contributo fattivo”.
Uff. Stampa Comune di Bibbiena