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I pensionati Spi diventano volontari del Parco del Casentino

In autunno la formazione e nel 2024 le attività. I pensionati dello Spi Cgil diventano volontari del Parco nazionale delle foreste casentinesi. “Le attività saranno molte – ha annunciato stamani Fiorenzo Pistolesi, responsabile della lega Spi di Bibbiena e Casentino. Supporto nella gestione della fauna, informazioni ai visitatori, presidio nei territori più sensibili, monitoraggio ambientale, … In autunno avremo le prime tre giornate di formazione dei nostri volontari che nel 2024 saranno a disposizione del Parco”.

Protagonista della formazione sarà la cooperativa che segue le attività dei volontari per la Direzione del Parco: In Quiete. Il vice presidente Andrea Gambassini: “il periodo di formazione può andare da 4 giorni a 2 settimane. Chi non abita in Casentino viene ospitato in una struttura a Camaldoli. Ogni turno coinvolge 14 volontari. Abbiamo una domanda fortissima e chi viene una volta, torna sempre”.

Le ragioni le ha spiegate Alessandro Fani, dirigente dell’Ente Parco: “questo è uno dei 24 parchi nazionali italiani, istituito nel 1993, comprende 11 Comuni e 2 Regioni. Le sue particolarità sono l’alta percentuale di bosco, l’88% e il ridotto numero di persone che risiedono in questi 36.800 ettari: meno di 2.000. Qui nel 1959 fu creata la prima riserva integrale italiana, quella di Sasso Fratino che fa parte della Rete Unesco delle faggete vetuste. Il Parco è un grandissimo patrimonio culturale e ambientale di cui tutti, soprattutto in Casentino, sono ormai consapevoli”.

E tra questi c’è anche lo Spi Cgil. Al convegno che si è tenuto stamani nel Palagio fiorentino di Stia sono infatti intervenuti anche i segretari provinciale e regionale dello Spi, Giancarlo Gambineri e Alessio Gramolati, a conferma dell’attenzione che l’intera organizzazione assegna a questa esperienza nel Parco.

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