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Lotta ai tumori, la proposta di una nuovo patto per l’ascolto e la comunicazione

Convegno a Firenze su “Ascolto e aiuto in oncologia”. L’appuntamento è per mercoledì 15 dicembre, dalla mattina alla sera, alla Villa medicea di Careggi (ma potrà essere seguito anche on line). Sarà l’occasione per mettere a confronto l’esperienza della Regione Toscana con le altre reti oncologiche nazionali e sarà presentato pure il nuovo patto per l’ascolto e la comunicazione in oncologia.

L’evento, organizzato da Regione Toscana con l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro) e il Laboratorio Center for generative communication del Polo universitario città di Prato (Pin) con la collaborazione di Fondazione Ispro, azienda ospedaliera Meyer, Formas e Master in comunicazione medico-scientifica e dei servizi sanitari dell’Università di Firenze, sarà il momento per riunire una comunità di esperti impegnati nella lotta ai tumori, accomunati dall’idea che l’ascolto sia l’ingrediente fondamentale di una “buona” comunicazione in oncologia: cioè di una comunicazione che collabora alla prevenzione e alla cura delle malattie oncologiche (leggi il programma e clicca qui per iscriverti).

L’appuntamento è rivolto agli operatori del sistema sanitario (ma anche a cittadini interessati). Saranno presentati l’esperienza del Centro di ascolto oncologico della Regione Toscana, i risultati del progetto di ricerca condotto dal Lab CfGC sul modello comunicativo del Centro di ascolto e della Rete oncologica. Sarà fatto un punto della situazione sull’attivazione delle reti oncologiche e dei Centri di ascolto oncologico a livello nazionale e ci sarà modo pure per un confronto sui modelli organizzativi e comunicativi realizzati per questo scopo, con un focus sull’importanza del coinvolgimento dei cittadini per il miglioramento del servizio pubblico e, in particolare, dei percorsi di cura.

Durante l’evento, i relatori presenteranno per l’appunto il nuovo Patto per l’ascolto e la comunicazione in oncologia, intorno a cui si costituirà progressivamente una comunità di ambito nazionale di professionisti, volontari e cittadini in grado di condividere e sperimentare, attraverso un approccio orientato all’apprendimento sul campo, nuove modalità di relazione da adottare in un’oncologia che interpreta la territorializzazione dei servizi e accompagna l’evoluzione della comunicazione tra medico e paziente.

Il patto si basa sul paradigma della “comunicazione generativa” sviluppato dal “Center for Generative Communication” dell’Università di Firenze e dal “Laboratorio Center for generative communication” del Polo universitario città di Prato (Pin) e individua gli elementi che costituiscono una “buona” comunicazione in oncologia, su cui intervenire localmente per valorizzare le diversità e i punti di forza delle reti oncologiche regionali che aderiscono all’iniziativa e rafforzare, in una logica di sistema, tutto il fronte della lotta ai tumori.

Tra i primi elementi individuati, orientati alla ridefinizione della comunicazione tra medici e pazienti, professionisti di settori differenti, cittadini e servizi, c’è la costruzione di un percorso formativo sulla comunicazione con il paziente: rivolto ai medici, partire dal sistema universitario, ma anche a coloro che, con ruoli e funzioni diversi, operano quotidianamente per la cura e il benessere dei malati. C’è anche la definizione e l’adozione di linee guida per l’ascolto, la rilevazione e l’analisi dei bisogni del paziente ad uso dei medici, di chi si prende cura dei malati, degli assistenti sociali, dei volontari delle associazioni e di tutte quelle figure che, in quanto parti integranti del sistema socio-sanitario, si occupano di oncologia. C’è la progettazione, lo sviluppo e la messa in pratica di nuovi flussi di comunicazione tra settori e specializzazioni per rafforzare sistemi di collaborazione tra professionisti e tra professionisti e associazioni che convergono nel percorso di cura, garantendo la centralità del paziente. C’è infine l’analisi, la ri-progettazione e lo sviluppo di soluzioni concrete e immediate per facilitare l’accesso e l’orientamento della cittadinanza ai servizi oncologici.

Il Patto e la definizione dei suoi elementi costituenti saranno i primi passi verso la costituzione di un “Centro per l’ascolto e la comunicazione in oncologia”: un centro di documentazione e ricerca avanzata, do progettazione e sviluppo, di monitoraggio e di consulenza costituito da tutti gli attori che operano nelle reti oncologiche dei sistemi sanitari regionali, nei centri di ascolto e negli uffici di relazione con il pubblico (Urp), nei dipartimenti oncologici delle aziende sanitarie e nelle associazioni di pazienti e familiari.

Il centro risponderà alle esigenze di aggiornamento, condivisione, affiancamento e consulenza di tutti quei soggetti che aderiranno all’iniziativa e che praticano, sperimentano o anche solo intuiscono la necessità di una comunicazione – in presenza e a distanza (con teleconsulto e telemedicina) che coinvolga i cittadini nel progressivo miglioramento dei percorsi di cura, promuova interventi di miglioramento del sistema sanitario regionale quanto ad organizzazione interna che la comunicazione esterna (a partire dai dati raccolti con le segnalazioni dei cittadini) e che faciliti lo scambio, il confronto e la discussione sulle criticità incontrate nelle attività quotidiane, nell’organizzazione di reti cliniche, nel dialogo tra settori e uffici e nella costruzione e nell’erogazione di nuovi servizi.

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