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Mattatoio del Casentino, Vagnoli chiede una soluzione rapida

Il Sindaco Filippo Vagnoli fa un appello accorato all’Unione dei Comuni, ai suoi sindaci e al suo Presidente, per risolvere il problema dell’unico mattatoio attivo in Casentino che si trova a Castel San Niccolò e che è gestito dall’ente sovracomunale.

Ecco le sue parole: “Ho ricevuto decine di chiamate da parte di allevatori e associazioni del settore agricolo per la chiusura del mattatoio.

E’ inaccettabile che il Casentino rimanga senza una struttura così importante. Ritengo sia urgentissimo trovare una soluzione che dia risposta a questi cittadini e alle attività economiche. Per questo mi rendo disponibile a un confronto, ma anche a una compartecipazione economica adeguata. Tutti i comuni del territorio si devono impegnare per dare continuità a questo servizio fondamentale per gli agricoltori”.

Il Sindaco di Bibbiena sintetizza così la vicenda che porta poi a questo appello: “Il mattatoio di Castel San Niccolò è l’unico rimasto in Casentino ed è gestito dall’Unione dei Comuni montani. Il problema è che dal 30 di aprile scorso, la struttura ha chiuso in via temporanea in attesa di trovare un nuovo gestore.

La scorsa estate, la vecchia gestione ha lasciato il servizio, trovando un gestore temporaneo che portasse avanti il servizio, ma con un accordo con l’Unione dei Comuni che sarebbe arrivata nel breve periodo, una soluzione strutturale tra pubblico e privato, per gestire al meglio un servizio così complesso e insieme necessario.

Questa cosa non è mai arrivata, nonostante da quasi un anno, la questione fosse ampiamente nota. Ripeto: credo che come Casentino non ci possiamo permettere l’arresto di un servizio del genere, tra l’altro unico rimasto in vallata. Urge un confronto immediato a cui offro piena disponibilità, facendo appello al comune senso di responsabilità nei confronti del bene pubblico”.

Vagnoli conclude: “Il bene pubblico a cui faccio riferimento è quello che spesso, nella gestione dell’Unione dei comuni, viene disatteso poiché, mi sembra, ci si rifiuta di guardare ai problemi reali delle persone, quindi non si pianifica e non si agisce in modo adeguato.

Si aspettano, piuttosto, soluzioni salvifiche dall’alto che tuttavia, hanno tempistiche che, nuovamente, si scontrano con le necessità quotidiane dei cittadini e delle comunità coinvolti. Ribadisco che forse ripensare al funzionamento dell’Unione dei comuni non sia solo un’opportunità ma un’esigenza di questa vallata”.

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