di Laura Privileggi
Mercoledì 26 ottobre 2022 a Figline Valdarno è iniziata la prima edizione del“SerristoriDay”.
Si tratta di un evento di quattro giorni voluto dal Calcit Valdarno Fiorentino Onlus e dalla Proloco Marsilio Ficino (con il patrocinio del Comune di Figline e Incisa) per ricordare la nascita dello storico ospedale.Questo appuntamento, spiega Mario Bonaccini, presidente del Calcit, non vuol essere soltanto un evento commemorativo di un fatto storico estremamente importante per le ricadute che ha avuto sulla popolazione, ma vuole diventare anche l’occasione per avviare un momento di riflessione, di analisi e di proposte in merito alla situazione della sanità locale.
Nell’ambito del Serristori day il 27 ottobre, alle ore 14,30 nella sala-auditorio di Villa San Cerbone, in collaborazione con la Asl Toscana Centro, si è aggiunto un tassello determinante alla quattro giorni: una tavola rotonda incentrata sulle principali attività mediche dell’ospedale figlinese. Presente nel salone la sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai.
Nel corso del meeting i medici hanno presentato i percorsi sanitari del Serristori e i comuni obiettivi in relazione alla rete ospedaliera e territoriale.
I lavori sono stati aperti dalla responsabile del presidio di Figline, Elettra Pellegrino. Sull’area chirurgica, medica e oncologica hanno delineato un quadro generale i direttori di dipartimento Luisa Fioretto, Giancarlo Landini e Stefano Michelagnoli e i direttori e responsabili di struttura Giovanni Benelli, Patrizia Grassi, Pietro Dattolo e Vittorio Pavoni.
Stefano Michelagnoli che è stato uno dei primi interlocutori, ha commentato: “Questa è un’occasione importante per presentare ai cittadini quello che viene fatto all’interno del presidio . Presidio su cui si sta facendo un grande investimento come dipartimento di chirurgia.
“Oggi, ha sottolineato Michelagnoli, già siamo ad un utilizzo importante delle risorse operatorie che abbiamo in mente di andare ad aumentare. La chirurgia generale opera costantemente con i medici residenti ed i colleghi che arrivano dagli ospedali Santissima Annunziata e San Giovanni di Dio di Firenze.” Al Serristori sta per partire un nuovo ambulatorio chirurgico di primo livello oltre a quello già esistente che continuerà ad esistere.”
Sono intervenuti inoltre gli operatori medici e sanitari per descrivere alcuni servizi: chirurgia generale (Marco Scatizzi), ortopedia (Marco Mugnaini), ginecologia (Alberto Mattei) e l’attività oculistica (Francesco Barca). Per l’area medica e oncologia si è parlato dell’organizzazione della Medicina (Andrea Bribani), del Day Service (Angiola Anna Fabbroni) e dell’ambulatorio di primo livello di terapia del dolore (Mauro Cavuta e Silvio Cantini.)
Durante il meeting si è affrontato il grave problema del dolore cronico. Hanno parlato anestesisti, oncologi e psichiatri.
“Il dolore cronico di origine non oncologica necessità di terapie e consulenze multidisciplinari, ha sottolineato Silvio Cantini anestesista al Serristori e a Santa Maria Annunziata, la malattia ha un impatto negativo sulla salute e sulla qualità della vita dei pazienti che ne soffrono un dolore debilitante che oltre al fisico ha forti ripercussioni anche sulla sfera psicologica, lesioni o disfunzioni del sistema nervoso.”
“Grazie ad un lavoro di squadra ed un approccio globale con altri specialisti ospedalieri il piano che verrà formulato nel nostro ambulatorio da poco inaugurato al Serristori, non si limita al trattamento farmacologico domiciliare ma include una gamma di trattamenti. Il dolore cronico interessa 12 milioni di italiani. Tra i 20 e 44 anni una persona su 4 soffre di dolore per la durata di un anno, tra i 45 e i 64 anni, uno su tre, tra gli over 65 oltre la metà. Il dolore ha raggiunto proporzioni di assoluto rilievo in termini di sofferenza, disabilità consumo di risorse sanitarie e sociali.”
A proposito di multidisciplinarità gran parte della collaborazione spetta senz’altro alla psichiatria.
Sull’argomento è intervenuto lo psichiatra Simone Marabini con molti spunti di riflessione, elenchiamone alcuni:
“I primi ambulatori di fibromialgia sono recentissimi, risalgono a meno di dieci anni fa, la Toscana è tra le poche regioni recentemente accreditate, il paziente fibromialgico spesso non è preso in considerazione anche dal punto di vista medico legale, come per le cefalee, non ha questo tipo di copertura a meno che non sia supportato da una struttura specialistica .”
“ Il paziente, dopo aver consultato per anni vari specialisti, dall’ortopedico, al reumatologo, all’algologo, approda inevitabilmente da noi psichiatri. Perché lo psichiatra? Perché i farmaci che deve assumere sono spesso psicofarmaci. Il dolore cronico precede o segue una compromissione dello stato psicopatologico. E’ una sindrome ampia che risponde male ai trattamenti. Le donne hanno una particolare predisposizione alla fibromialgia, su questo c’è da farsi ancora molte domande. La malattia è estremamente ampia e difficoltosa, nel trattamento siamo disponibilissimi perché è determinante avere un contatto ravvicinato con noi psichiatri.”
“Infine, ha concluso Marabini, nota importante, in questo primo protocollo bisogna specificare che trattandosi di una patologia cronica, il rischio che non ci siano risultati esiste, quindi va stabilito una specie di contratto, un accordo tra medico e paziente che preveda anche un ipotetico fallimento.”
Pietro Dattolo presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Firenze ha precisato che la qualità e la sicurezza devono andare sempre di pari passo ed il Serristori ha intrapreso un cammino che è già molto avanti in questo senso, non ancora completato ma, di grande prestigio.