Parità di genere, carbon footprint e ISO 50001 sono le ultime tre certificazioni ottenute da Freschi&Vangelisti di Castel San Niccolò (AR), che si aggiungono alle quattro già in forze all’azienda. La parola chiave di questa ultima terna è rispetto che letteralmente vuol dire “guardare all’indietro”.
La HR dell’azienda Michela Nassini commenta questo nuovo traguardo:” Interessante è notare come per andare avanti dobbiamo “guardarci indietro”, ovvero guardare sempre a chi ci sta accanto o dietro. In sostanza significa riconoscere all’altro – persona o ambiente – diritti e dignità. Il rispetto esige però una pratica continua ed è proprio questo che l’azienda intende fare ogni giorno anche attraverso l’accoglimento delle buone pratiche previste dalle certificazioni appena ottenute.
Ambiente e genere sono due facce della stessa medaglia, poiché anche il rispetto verso l’ambiente ha un peso significativo sul futuro delle persone. E questo influisce molto in termini di benessere aziendale e di rapporti interni.
La parità in azienda è un riflesso della parità anche fuori. La certificazione significa che dentro Freschi&Vangelisti facciamo attenzione a non fare disparità sulle carriere e soprattutto che non c’è il cosiddetto pay gap. L’uguaglianza di genere, tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che l’ONU ha definito e gli stati membri si sono impegnati a raggiungere entro il 2023, per noi sono una realtà che oggi trova la sua bellissima applicazione formale”.
Su questo fronte la Direzione ha istituito e nominato un Comitato Guida (Gender Equality Commitee) che ha lo scopo sia di vigilare sull‘adozione e l’applicazione della Politica per la Parità di Genere per garantire il rispetto delle buone pratiche adottate con la certificazione. Il Comitato è composto da un membro della Direzione, Denise Vangelisti, dal Responsabile Sistemi e Certificazioni, Alessandro Giannotti, e dalla Responsabile delle Risorse Umane, Michela Nassini.
Alessandro Giannotti, referente per l’azienda sulle certificazioni, entra nel merito del carbon foot print e spiega: “Se prendiamo in particolare la misurazione del Carbon Footprint e quindi la comprensione della reale impronta di carbonio che le nostre attività dirette e indirette hanno sull’ambiente ogni anno, riusciamo da oggi ad attivare azioni correttive e virtuose per invertire la tendenza dove necessario. Abbiamo già due impianti fotovoltaici in uso che coprono la quasi totalità dell’energia utilizzata dall’azienda. La certificazione sull’impronta di carbonio ci serve anche per elaborare il nostro bilancio di sostenibilità che presto sarà reso pubblico. Essere sostenibili conviene non solo all’ambiente ma anche all’azienda e a coloro che ci lavorano ogni giorno”.