Arezzo è diventata come le autostrade.
In autostrada lunghi tratti mono corsia, migliaia di colonnini messi, e neanche un Ominide che lavori al presunto cantiere. In quel tratto spesso non si capisce quale sia il rischio che ha spinto a fare la mono corsia, ma dà l’idea del Stiamo Lavorando per Voi.
Arezzo è nelle solite condizioni, ma tutto deve avere un limite temporale, non si può tenere una città sotto sequestro di cantieri fermi. L’elenco è nutrito.
La rotonda di via Fiorentina, il sottopasso ferroviario che non sappiamo se un bus ci passa,
E pensare che sindaco non è un poeta letterato avulso dalla realtà edile, ma è un ingegnere civile.
Ai tempi di Lucherini molte rotatorie, magari più facili, venivano aperte in una nottata.
Perla di questo tumore edile è la rotatoria di via Fiorentina, che si scopre che per fare gli attraversamenti sotterranei si sono imbattuti nelle fogne. Oibò. Sembra un messaggio divino subliminale di questa situazione. Per cui da 2,5 milioni sembra che ce ne voglia una decina, o comunque molti di più. Fermi.
Ma questi progettisti hanno una qualche responsabilità?
In questo girone infernale edile, dove non ci è dato neppure di respirare un tumorale cemento, in questo caso benefico, perché tutti questi lavori sono fermi, si erge una opera riuscita di un Geppetto silente che fa con umiltà e servizio. Mi riferisco a Pier Luigi Rossi, primo rettore della Fraternita dei Laici.
Ha rivitalizzato in senso positivo questa istituzione che prima della sua venuta era un buco nero nella città perché alcun Aretino sapeva bene che cosa facesse la Fraternita. Ha interpretato la sua funzione non come una poltrona politica, ma con spirito imprenditoriale portando a commercializzare i prodotti agricoli che produce in forma estremamente biologica. Questi miracoli succedono quando metti in un posto una persona che ha passione e conoscenza, degli alimenti e della storia di Arezzo.
Questo è un grande senso dell’opera, che pur affidandosi a tecnici, sicuramente è stato Rossi a pensarla in questo modo. In più ha combattuto con l’impulso di farla di pietra serena, bella ma fragile, e di ricorrere al travertino come fu originariamente prima di questa demolita. Pensata che equivale alla differenza di coprire una buca nelle vie con una toppa volante di asfalto ma dopo pochi mesi occorre rifare il tutto, oppure rifare quel tratto di strada per bene in modo durevole.
Eppure queste pensate edili di Pier Luigi Rossi vengono da lui che è medico, ma con la passione irrefrenabile per la storia di Arezzo. Chi ha passione autodidatta può battere spesso il mestierante del settore. Opera fatta in un solo mese! Perché chi ha commissionato ha seguito giorno dopo giorno, dimostrando che esistono tempi ragionevoli e celeri per fare le cose.
Una perla ulteriore. Pier Luigi Rossi ha fatto mettere, mentre posavano in opera i gradini, una moneta metallica da 1 euro. Porta fortuna? No. Ha fatto come la Nasa quando manda navicelle a perdersi nello spazio, sulla quale mette codici e simboli che secondo loro dovrebbero essere compresi da eventuali alieni.
Tra 300 o più anni, salvo atomiche, quando rifaranno nuovamente quella scalinata troveranno questa strana moneta.
Un messaggio nella bottiglia.
Un messaggio creativo, intelligente, visionario che è costato 1 euro.
Una finezza che alcun politico amministratore, neanche sotto allucinogeno, può avere.
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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