Caro Presidente del CONI Giovanni Malagò,
Ce lo dica, così ci regoliamo. Siamo già stati plasmati dalla politica che si muove non per gli interessi italiani, ma per mantenersi personalmente in un giro di persone che comandano.
In questa Olimpiade vi sono stati vari episodi che necessitavano di una presa di posizione italiana e lei è stato a cuccia per non disturbare, se non addirittura è intervenuto per una reprimenda agli Italiani. Lei è stato percepito più come uomo del CIO che del CONI gestendo con diplomazia ottomana situazioni imbarazzanti.
Sotto il fuoco di copertura del CIO, la cui caratteristica principale è di vivere con la testa sotto la sabbia, non è intervenuto sulle disfunzioni del villaggio olimpico, nulla ha detto dell’acqua della Senna che magicamente poche ore prima della gara venivano considerate balneabili.
Il CIO viene poi a dire che l’infezione contratta da quegli atleti non è dimostrato che venga dalla Senna. Mi sembra che si ripeta la storia degli effetti collaterali del vaccino covid. Di fronte alle aumentate morti improvvise, a invalidità permanenti, molte dello stesso tipo, gli Stati, la medicina ufficiale, l’Europa si sono tappati gli occhi.
Per dimostralo cosa occorrerebbe fare? Prelevare un batterio e domandargli Parlez vous francaise? e controllare se indossava la tipica coppola francese Laulhère? Se avesse anche questi due requisiti qualche sfegatato nazionalista direbbe, …Epperò non indossa la magliettina a righe fini orizzontali – la marinière – e non ha il baffetto da bohemien. L‘Escherichia coli senza questi requisiti non proviene dalla Senna, direbbero che è un immigrato illegale importato dall’atleta. A quest’ultimo potrebbe arrivargli una denuncia per aver inquinato la Senna.
Prendiamola a ridere altrimenti vi è da essere disperati.
Lei, sig Malagò, per queste gare sulla Senna non ha detto una parola, mandando a rischiare degli atleti. Lo faccia lei il bagno sulla Senna, ma non come quello da
Paltrinieri nuotatore eroe nazionale lei lo ha mandato a rischio, il nuotatore ha detto che non vedeva neppure le sue mani sotto, lui poi per stare meglio è dovuto venire via dal villaggio olimpico. Una nuotatrice ungherese si è vista passare a pochi centimetri dalla bocca un UFO…marrone a forma di cilindro.
Ravvedo nel sistema adottato con i nuotatori della Senna una forma di sottile, psicologicamente organizzato, furbo, da giocatore di scacchi per obbligare una persona ad evitare il rifiuto. Quasi un plagio, un abuso su persona che per una condizione psicologica rafforzata che è fatta su atleti che per 4 anni si sono programmati a quel giorno. Se dicesse NO, ne passerebbero possibilmente ancora 4 prima di avere – forse- quell’occasione.
Lei Malagò non ha detto alcuna cosa.
Non è intervenuto a dipanare il caso della pugile italiana Carini, lei Malagò dà colpa a pressioni venute dalla IAB che ovviamente è brutta e cattiva avendo sede a Mosca. La IAB ha detto il contrario, mostrando un email ricevuto. E’ la Federazione Pugilistica Italiana, non il CONI, che un giorno prima ha inviato una email alla IAB per avere le prove sul reale essere fisico della pugile algerina.
Quindi occorre sbloccare le norme di privacy altrimenti, nessuna regola può essere adoperata. Non facendo questo vi è la possibilità che fisici di natura diversa mettano in pericolo altri fisici regolamentari sotto tutti i punti di vista.
Mi domando una cosa, ma quando venivano squalificati atleti russi, o della Germania dell’est, in genere donne, per la loro fisicità e parametri mascolini, allora il passaporto non bastava? Quindi le regole dipendono con chi vengono applicate?
Anche qui chiarire significa tutelare la vita delle atlete. Questo è il compito primario del CIO e CONI, non di fare filosofia con ebete leggerezza.
Il settebello della pallanuoto è stato letteralmente defraudato dagli arbitri vanificando anni di durissimo lavoro preparatorio. Italia fa ricorso e neppure davanti a scene VAR che hanno dato ragione agli azzurri, cosa riconosciuta successivamente dai giudici, viene concessa la ripetizione dell’incontro. I nostri pallanuotisti all’inno hanno voltato le spalle alla giuria, e lei invece di unirsi alla protesta, riprende gli atleti dicendo che queste cose non si fanno, perché sono contrarie allo spirito olimpico.
Insomma gli Italiani stanno al mondo per farsi mettere sotto, ed ogni giorno dobbiamo dire YES a qualcuno?
Malagò lei avrebbe dovuto soddisfare la fisiologica esigenza di far rispettare l’Italia ed i propri atleti, altrimenti gli atleti, come nelle gare di moto e di auto, facciano un proprio sindacato per proteggersi dal CONI.
Non ultimo lei lamenta che si voglia applicare una norma, fatta dal governo Renzi, che prevede che dopo 3 mandati, basta. Lei li ha fatti. Basta.
Non si lamenti vada immediatamente alla concessionaria laziale – di cui è il proprietario – di Ferrari e Maserati, che nonostante la crisi dell’auto, ha incrementato gli incassi da 93 a 115 milioni, ha fatto salire gli utili da 3,6 a 4,8 milioni, prenda a caso una delle sue auto nel salone, faccia il pieno, e si goda la vita.
No,