L’azienda Freschi&Vangelisti ha prorogato fino al 2028 l’accordo con Federparchi per realizzare il progetto “Istituzione di un regime di tutela per la foresta di faggio di Monte Falterona, alle Sorgenti dell’Arno”.
Grazie a questo progetto, Federparchi ha prorogato fino al 30 settembre 2028 l’istruttoria che ha come scopo l’istituzione del regime di protezione totale di una porzione di 30 ettari di foresta di faggio nella zona di Capo d’Arno, dove nasce il terzo fiume d’Italia nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e
Campigna, l’ente parco ha contribuito al progetto individuando e rendendo disponibile la superficie.
Denise e Stefano continuano: “Le antiche Faggete del nostro Parco sono già Patrimonio dell’Umanità. Ci sentiamo in dovere di dare un’opportunità a questi boschi, di farli crescere ancora perché rappresentano il bene più prezioso che abbiamo. Personalmente e come azienda, dobbiamo tanto a questi faggi che ci hanno ispirato nuovi percorsi creativi, di cui ci faremo promotori come famiglia. Percorsi che saranno legati a un nuovo progetto che parla di arte, cultura e valorizzazione del patrimonio delle comunità. Ringraziamo i vertici del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e Federparchi, per averci sostenuto e affiancato in questo percorso”.
Il progetto interessa una foresta di Faggio di 30 ettari, collocati in una area di particolare interesse naturalistico e ambientale la cui superficie ricade nel Comune di Pratovecchio Stia, già di proprietà dell’Ente Parco. Nell’area non verrà effettuata alcuna forma di sfruttamento forestale in quanto destinata ad incrementare la quantità di biomassa forestale così da assorbire e stoccare per decenni importantissime quantità di carbonio.
La foresta garantisce, inoltre, servizi ecosistemici fondamentali essendo un tipo di habitat di grande valore, ideale per molte specie, e che assicura il ciclo dell’acqua purissima alla sorgente dell’Arno, e offre un ambiente eccellente e salutare per i visitatori. La Foresta ricade nella Zona Speciale di Conservazione denominata IT5180002 “Foreste dell’Alto Bacino dell’Arno” della Rete europea Natura 2000.
Il commento della Federparchi: “La tutela degli habitat naturali necessita del contributo di tutti, a partire dalle singole persone. Tuttavia, per la sostenibilità, è di grande importanza il ruolo e delle imprese, a partire da quelle presenti sul territorio. Lo è per quanto riguarda la responsabilità sociale e, soprattutto, per la creazione di comunità sensibili ai temi della conservazione della natura”.