sabato, Dicembre 21, 2024

All’Istituto Cesalpino di Arezzo si impara il gusto della legalità

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Bisogna imparare il gusto della legalità e il rispetto della legge” amava ricordare il magistrato Francesco Saverio Borrelli.
Nel nostro Paese talvolta sembra esserci una sorta di allergia alla legalità.
Bisogna essere matti come Falcone, Borsellino, e tanti altri eroi civili, per sacrificare la propria vita in nome della legalità” scriveva invece Andrea Camilleri.
L’Istituto Cesalpino di Arezzo ha attuato un progetto dal titolo Broaden your mind che ha tra le varie finalità anche quella di trasmettere ai ragazzi la grandezza e l’esempio di persone come Falcone e Borsellino che hanno lottato e lottano contro le ingiustizie e l’indifferenza.
L’educazione alla democrazia e alla legalità rende gli studenti e le studentesse protagonisti e, cioè, capaci di esercitare i propri diritti-doveri di cittadinanza.
Diritti e doveri che si esplicano nel rispetto delle regole e nella partecipazione alla vita civile, sociale, politica ed economica.
Il progetto dell’Istituto Cesalpino è stato strutturato in varie fasi a cui hanno preso parte le classi terze della scuola secondaria.
Ad ottobre i ragazzi hanno visitato la mostra Carabinieri a Palermo nelle sale della Provincia di Arezzo.
L’occasione per incontrare il curatore della mostra che li ha introdotti agli anni delle stragi mafiose attraverso le fotografie dei giornali dell’epoca.
La mostra, promossa dall’Arma dei Carabinieri e dalla Fondazione Falcone, ha rappresentato per gli alunni della scuola media Cesalpino un documento inedito, che attraverso fotografie in bianco e nero e carte processuali, ha raccontato loro la lotta alla mafia prima del maxiprocesso: le indagini fatte negli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta, quando ancora non erano arrivate le rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta, determinanti per il lavoro che poi svolse il pool antimafia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Nei mesi di gennaio e febbraio 2023 gli studenti sono stati poi impegnati in un ciclo di incontri in collaborazione con la Squadra Mobile della città.
Il comandante della squadra mobile di Arezzo dr. Gianni Bigliazzi, il dr. Sergio Leo, l’Ispettore Giuseppe Longhitano e l’ Ispettore Vito La Tegola hanno illustrato il loro lavoro di controllo e repressione dei crimini che svolgono nella nostra città, presentando ai ragazzi tutti gli strumenti con i quali è possibile mettersi direttamente in contatto con le Forze dell’Ordine.
Ragazzi che hanno avuto poi il privilegio di incontrare Renato Scalia, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Consigliere della Fondazione Antonio Caponneto.

La data del 27 marzo 2023 è stata invece l’occasione per confrontarsi con il prof. Marco Pappalardo, autore di un libro che i giovani studenti hanno iniziato a leggere in classe e a casa a partire dal mese di dicembre, dal titolo Non chiamatelo ragazzino.
Attraverso il testo i ragazzi hanno potuto ripercorrere la storia del giudice Rosario Livatino, del giudice ragazzino, appunto, e della sua grande passione per la legalità, il senso della giustizia e la sua grande fede.
L’impegno, i sogni, il coraggio, la fede e lo stile di vita scelto fanno di Rosario Livatino, il giovane giudice siciliano ucciso dalla mafia, tutt’altro che un giudice ragazzino, come è stato soprannominato.
Nelle pagine del libro di Marco Pappalardo parlano di lui e per lui la sua città, alcuni oggetti personali, i luoghi di studio e di lavoro, i simboli della fede e della giustizia, e alcuni testimoni.
E’ proprio vero, si può vivere fin da ragazzi un’esistenza piena, ricca di speranza e interesse per il bene di tutti!
Rosario Litavino diventa così modello di una vita semplice ma intensa, di una dedizione al lavoro vissuto in modo coerente, di una fede profonda e concreta e di un saldo senso civico e del dovere, anche nella lotta quotidiana contro poteri forti come la mafia.
Gli studenti dell’Istituto Cesalpino hanno lavorato alle pagine del libro utilizzando il metodo del caviardage, la poesia nascosta, da cui sono nati mirabili e colorati lavori di poesia. Hanno infine prodotto puzzle, cartoline e poster ispirati al libro letto, un testo che li ha davvero colpiti e appassionato.

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” ci ricorda il giudice Giovanni Falcone.
In un’ottica di reale prevenzione le prof.sse Annarita Sinatti e M.Grazia Mura dell’Istituto Cesalpino hanno portato avanti con gli studenti il progetto Broaden your mind con l’obiettivo di aiutare i ragazzi a sviluppare una coscienza civile e l’intima convinzione che la legalità conviene e che laddove vivono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità.
La legalità è quindi l’unica opportunità per dare senso al nostro futuro.
Il 30 marzo 2023 gli studenti e le studentesse hanno incontrato il magistrato Sergio Materia.
Nato a Roma, entrato in magistratura nel 1978, ha prestato servizio presso il Tribunale di Perugia, ricoprendo fra l’altro l’incarico di giudice della udienza preliminare in importanti procedimenti a carico della criminalità organizzata e, successivamente, si è trasferito presso la Corte d’Appello di Bologna e, quindi, presso quella di Firenze, settore penale.
Qui ha fatto parte anche della Sezione per i minorenni, sia per il settore civile che per quello penale.
Dopo la conclusione dell’attività come magistrato ha assunto un intenso impegno in campo culturale, come relatore a corsi e convegni e come autore di numerosi articoli, su vari temi giuridico-sociali come la legalità nei territori, le ingiustizie della giustizia, la dignità delle istituzioni, i rapporti tra giustizia e società.
Ha incontrato gli studenti dell’IC Cesalpino per affrontare argomenti inerenti la legalità, la Costituzione, i diritti e doveri e l’esercizio consapevole della cittadinanza.
Infine, grazie alla disponibilità e all’attenzione che il Prefetto della nostra città ha mostrato per il percorso di legalità intrapreso dall’Istituto Cesalpino, in primavera sarà organizzato un evento conclusivo durante il quale gli studenti e le studentesse mostreranno alle autorità i lavori realizzati.
Oggi purtroppo c’è una grande confusione tra diritti, doveri, opportunità, giustizia, legalità, buonsenso, e il comodoproprio.
C’è bisogno di una buona scuola e di buone idee.
C’è tanto bisogno di riscoprire il gusto della legalità.

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