Il sindaco Alessandro Ghinelli ha concluso la sua relazione con i numeri: “dall’11 gennaio al 30 dicembre 2022, la giunta si è riunita 70 volte per un totale di 646 pratiche approvate. Questi dati sono lusinghieri e sono stati raggiunti nonostante l’impegno, assunto dal sottoscritto e dall’assessore Alberto Merelli, di seguire le sedute del cosiddetto ‘processo Coingas’ e di leggere tutte le pagine in cui si è articolato il dibattimento, conclusosi come noto con la sentenza del 28 febbraio scorso”.
Michele Menchetti dopo avere ricordato le molte interrogazioni “su cui devo ancora ricevere risposta” si è soffermato sulla trasparenza degli eletti: “finalmente dopo anni di solleciti siamo arrivati a una situazione accettabile”. E ha proseguito toccando altri punti: “le nomine per le partecipate sono sempre partitiche, per mesi il Comune non ha avuto l’organismo di valutazione, mancano ancora posizioni organizzative come all’ufficio patrimonio, la dirigente del servizio finanziario non è stata fatta rientrare dopo un importante incarico nella capitale, il chiosco di Campo di Marte resta fatiscente e non sanato quando poteva essere destinato a un presidio della polizia municipale, non esiste un ufficio turistico nella parte della bassa della città, a metà consiliatura non abbiamo il percorso sugli alberi monumentali dopo l’approvazione di un atto di indirizzo dove comparivo come primo firmatario, dubito che a fine anno avremo il nuovo centro per l’impiego, la manutenzione del patrimonio Erp è totalmente insufficiente. E ribadisco che nella facciata di palazzo comunale non può sventolare la bandiera di uno stato estero a meno che non si svolga la visita ufficiale di un suo rappresentante”.
Per Marco Donati “Arezzo conta oggi 96.000 abitanti, la cifra del 2006. La sfida oggi è tra città attrattive e questo elemento non è solo di carattere demografico ma coinvolge la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, la qualità dei servizi, la curva dei consumi. Siamo riusciti a tagliare i collegamenti tra centro città e alcune frazioni nonostante siano cresciuti i chilometri del trasporto pubblico locale. I lavori sulla banda larga confermano l’isolamento delle frazioni. Sono fermi 6 milioni di euro in via Fabio Filzi e altrettanti in via Fiorentina, credo che in luogo di interventi ambiziosi le risorse andrebbero destinate alla manutenzione dei quartieri. La città denuncia un manto stradale che è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo perso bandi o ci siamo classificati in posizione non adeguata e ce ne siamo fatti sfuggire altri. Se la provincia per tre mesi è stata tacciata di immobilismo, cosa dovremmo dire per Arezzo? Sicurezza: ci è stato risposto a una nostra interrogazione e finalmente scopriamo che 147 telecamere sono funzionanti e 137 non lo sono. Non è diminuita la percezione d’insicurezza in determinati quartieri. La questione giovanile esiste, 76.000 euro sono andati allo Youth Festival, 37.000 al direttore artistico di una fondazione e potevano essere destinati a progetti per i giovani”.
Luciano Ralli: “in campagna elettorale alcune forze politiche non volevano sentir parlare delle risorse del Pnrr perché l’Europa era una matrigna incapace a risolvere i problemi. Per quanto riguarda la valorizzazione dei beni culturali cittadini, la cultura deve essere una delle gambe dell’economia ma va sostenuto anche il tessuto produttivo aziendale, che peraltro si sta difendendo bene. In città c’è un disagio, un consumo di droga importante ma l’amministrazione coglie l’aspetto repressivo e non si sforza nella prevenzione, che è più difficile e coinvolge vari attori istituzionali ma resta essenziale. Sulle infrastrutture la città è ferma, spero che l’attrito statico che ha coinvolto alcune opere venga superato con un’accelerazione. Un territorio per essere forte e organizzato necessita di un ospedale di riferimento”.
Alessandro Caneschi: “fra gli aretini prevale una sensazione di assenza del primo cittadino. Un’assenza non tanto fisica ma del ruolo di sindaco, quello a cui nel 2020 Ghinelli era stato chiamato. I nuovi piani urbanistici si sono rivelati documenti privi di contenuti. Oltre a via Fiorentina e a via Fabio Filzi, a noi preoccupa anche via Baldaccio d’Anghiari. Abbiamo avuto rassicurazioni sui tempi ma speriamo bene. Devo poi dire a malincuore che le risorse messe a disposizione della manutenzione sono insufficienti: parlo di strade, di aree verdi e degli alloggi Erp. Chiediamoci se se avessimo potuto disporre dei 6 milioni dirottati in via Filzi. I risultati più evidenti, in tema di sport, sono i campi di Pescaiola e Policiano, completamente abbandonati. Più che luce io vedo buio, quello che la giunta ha deciso di estendere alla città a un certo punto dello scorso inverno con una decisione per fortuna successivamente rientrata”.
Donella Mattesini: “in questi anni, abbiamo raggiunto numeri sui morti che sono il triplo delle nascite. Il calo della natalità è ovviamente un problema serio e di livello nazionale ma chi amministra deve occuparsene, permettendo alle coppie di pensare a un figlio come prospettiva. Dunque servono spazi giochi, il potenziamento del tempo prolungato, attività di socializzazione e sostegno, magari nei locali dei centri di aggregazione sociale, centri di ascolto per i genitori, servizi all’infanzia, oramai ridotti solo alla città: gli abitanti della zona nord del territorio comunale, per fare un esempio, privilegiano Comuni contermini per i servizi educativi e questo si traduce in una perdita di risorse. Molti cittadini si rivolgono alla Caritas e compongono famiglie ridotte a preoccupanti soglie di povertà. Il silenzio sui giovani e sul diritto all’istruzione è una responsabilità che questa amministrazione deve assumersi, finalmente ne parleremo in occasione del Consiglio Comunale aperto che l’opposizione ha voluto”.
Valentina Vaccari: “evidenzio come non ci siano stati grandi interventi per sopperire alla mancanza di decoro in centro. Visto che ci avviciniamo di nuovo al periodo estivo, si ripresenterà l’abitudine della movida che richiede almeno l’attivazione di spazi igienici adeguati. I giovani si sono chiusi in se stessi, alcuni hanno paura a uscire, ecco perché chiediamo politiche attive per i genitori e tra gli studenti. Occorre presidiare zone della città non solo con le forze dell’ordine ma con attività di socializzazione”.
Donato Caporali: “nel rapporto, che cresce di volume di anno in anno, ci viene proposto un elenco di delibere ma manca una visione politica della città e delle frazioni. Un esempio di mera enumerazione riguarda proprio la cultura, ambito da cui è sparito il progetto di Arezzo capitale della cultura. Manca inoltre un capitolo interdisciplinare sull’energia, ci sono 7 righe sul Paesc, qualche frase sparsa sulle comunità energetiche ma non si rileva un disegno complessivo. Anche sull’alta velocità, ci dovremmo chiedere il perché di questa infrastruttura, qual è la ragione di un impegno del genere”?
Andrea Gallorini ha sottolineato come “il carattere costruttivo che abbiamo dato alla nostra opposizione non sia stato colto”. A nome della maggioranza, il giudizio positivo e l’annuncio di voto favorevole sono stati espressi da Simon Pietro Palazzo e da Roberto Cucciniello per il quale “non è che manchi un progetto di città ma il progetto che vorrebbe l’opposizione. Ebbene, quest’ultimo non corrisponde al nostro che coerentemente stiamo portando avanti”. Sono stati 18 i voti favorevoli e 8 i contrari.