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Covid-19, esiste una sola salute: al Pietro Aretino i medici che invece di andare in TV continuano a studiare

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di Stefano Pezzola

Si è svolto ad Arezzo il 23 ottobre 2022, al Teatro Pietro Aretino, il convegno “COVID-19, ESISTE UNA SOLA SALUTE” organizzato dai comitati sanitari CO.S.AR, comitato sanitari arezzo, e Co.Sa.U, comitato sanitari umbro.
Numerosi i partecipanti, fra i quali molti sanitari, avvocati e persone comuni richiamati dall’interesse suscitato dai temi trattati e dalla presenza di autorevoli relatori.
Assenti i presidenti degli Ordini sanitari che a due anni di distanza dall’inizio dell’era Covid continuano a rifiutare confronti pubblici.

Il Dott. Eugenio Serravalle, noto pediatra e Presidente dell’associazione Assis, associazione di studi e informazione sulla salute, ha parlato della malattia Covid nei bambini ricordando che non c’è alcuna emergenza Covid in quella fascia di età.
Inoltre ha evidenziato che gli studi scientifici sono concordi sul fatto che i bambini sono in genere, se contagiati, asintomatici o presentano sintomi lievi.
Ha fatto inoltre presente che con la variante omicron si sono registrate più infezioni nei bambini, ma che queste sono state di lieve gravità.
Ha presentato dati statistici sui tassi di ospedalizzazione e di ricoveri in terapia intensiva ed ha affrontato il tema del cosiddetto long covid rilevando che la durata e la gravità dei sintomi postumi del covid sono simili a quelli di comuni patologie virali e che il numero dei sintomi sembra in media persino minore.
Ha affrontato ancora il tema della vaccinazione nei bambini e dell’efficacia negativa, ricordando l’importanza dell’immunità naturale persistente prodotta dall’infezione naturale. “In altri paesi – ha detto il Dott. Serravalle – non viene raccomandata la vaccinazione pediatrica e addirittura il direttore dell’ autorità sanitaria danese ha detto che vaccinare i bambini ha rappresentato un errore“.

La dott.ssa Sara Landini, membro del direttivo del CO.S.AR. psicologa e psicoterapeuta  ad indirizzo sistemico relazionale terapeuta abilitata EMDR per il trattamento di psicopatologie legate ad eventi traumatici, ha presentato una relazione molto interessante sulla differenza fra pandemia e sindemia.
Gravi i disturbi emersi durante il periodo pandemico, particolarmente da parte dei minorenni, legati in gran parte alle misure restrittive e in modo particolare all’isolamento subito a causa di tali norme, con il serio rischio di cronicizzazione dei disturbi emersi in pandemia.
Ha parlato inoltre di come le mascherine schermano le nostre emozioni e di come l’uso delle stesse potrebbe influenzare il corretto sviluppo della capacità di interazione nei bambini.
Infine ha evidenziato l’importanza del sostegno sociale focalizzando il suo intervento sugli INVISIBILI, i danneggiati da vaccino e di come dal punto di vista psicologico si possa rilevare un danno oltre al danno.
Molto seguita la relazione sulla capacità umana di autocurarsi: siamo molto più di un corpo perché siamo corpo, mente e spirito.

E’ stata poi la volta del Dott. Mauro Mantovani, Direttore scientifico della IMBIO Academy, Chimico Sperimentale, Bio tecnologico alimentare, docente di nutraceutica oncologica e di Immunologia dei tumori.
Il dott. Mantovani ha accompagnato i presenti dentro il mondo affascinante della immunologia e della immunopatologia e ha presentato l’immunità come una cosa viva che trasuda forza e fiducia.
Ha relazionato sull’immunità innata e adattativa e della memoria immunitaria, ricordando che i virus albergano dentro di noi e vivono in simbiosi fino a che non si rompe l’equilibrio. Ha evidenziato che l’ Academy di cui è direttore sta facendo studi sulla ricerca della proteina spike vaccinale e sta sviluppando tecnologie per esami diagnostici idonei ad inquadrare i danni legati alla stessa proteina e per valutare anche la progressione degli eventi avversi della inoculazione del siero genico nel tempo.
Il pubblico ha seguito con attenzione gli interventi dei relatori.
Tutti i posti a sedere esauriti confermano il grande desiderio di informarsi e la costante crescita di interesse anche da parte dei non addetti ai lavori perché sono sempre di più le persone che vogliono capire, che aspettano risposte, che si accorgono che qualcosa non torna nella narrazione Covid-19, soprattutto in tema di eventi avversi.
Nelle conclusioni dei lavori, è stato sottolineato che è arrivata l’ora di chiedere “PERDONO”. Perdono per l’assenza di un piano sanitario per l’educazione alla salute, perdono per la “Vigile attesa e Paracetamolo”, perdono per aver imposto per 2 anni folli regole che di scientifico non avevano nulla.

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