domenica, Dicembre 22, 2024

Gen. Roberto Vannacci: “Che piaccia o no non nasciamo uguali su questa terra”

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Negri, froci, giudei & co. L’eterna guerra contro l’altro” recitava il titolo di un libro del giornalista Gian Antonio Stella di qualche anno fa.
L’inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per i metodi di Hitler, le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte contro gli zingari, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue.
Gian Antonio Stella ricostruiva nelle pagine del libro un inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”.

Oggi le parole tratte dal libro autoprodotto dal generale Roberto Vannacci (classe 1955) – già capo dei paracadutisti della Folgore ed attuale guida dell’Istituto geografico militare (Igm) – fanno scoppiare un nuovo clamoroso caso, riproponendo sotto gli occhi di tutti il quadro d’insieme fotografato dal giornalista Stella nel 2009.

Come riportato dal quotidiano La Repubblica, nel libro autoprodotto dal titolo “Il Mondo al contrario” il generale Vannacci si scaglia contro gli omosessuali scrivendo: “normali non lo siete, fatevene una ragione. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali“.
Nel libro uscito il 10 agosto 2023 il generale esprime considerazioni a titolo personale su una serie di temi: dagli omosessuali ai migranti, dall’ambientalismo alle femministe, dalla società multietnica alla difesa.

Il quotidiano La Repubblica pubblica alcuni stralci tratti dal libro: “Per quanto esecrabile, l’odio è un sentimento, un’emozione che non può essere represso in un’aula di tribunale. Se questa è l’era dei diritti allora, come lo fece Oriana Fallaci, rivendico a gran voce anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute“.
Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività – scrive il gen. Vannacci  – i dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy“.

Sulla quarta di copertina l’autore presenta il suo libro scrivendo: “quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l’estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento, ma i produttori della quasi totalità dei gas climalteranti se ne fregano e prosperano; quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle; quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l’adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all’evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un’offesa. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri“.
In pochi giorni il libro ha scalato la classifica di Amazon dei libri piu’ venduti.

Immediata oggi la risposta del Ministro della Difesa Guido Crosetto con un cinguettio delle ore 14.59.

In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci – recita invece la nota dell’Esercito – la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale. Si precisa che l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine”.

È grave e allarmante che un generale dell’esercito in carica pubblichi un saggio politico, tanto più intriso di idee antidemocratiche, razziste, omofobe e misogine, in palese contrasto con la Costituzione. Serve un intervento urgente dello Stato Maggiore della Difesa per tutelare la credibilità e l’onorabilità delle nostre forze armate impegnate quotidianamente in Italia e all’estero per difendere i valori costituzionali, che Vannacci con le sue parole ha infangato”, così interviene sul caso Alessandro Zan del Pd.

Fonte:
https://www.adnkronos.com/cronaca/libro-generale-vannacci-e-bufera-esercito-prende-le-distanze_1v0CwM4EcYUtCfhrjkk5fa

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