Martedi 10 maggio l’attivista ambientale Adriano Karipuna, figura simbolo della resistenza dei popoli indigeni dell’Amazzonia, è stato ospite del parco nazionale delle Foreste casentinesi. Si è trattenuto l’intera giornata e ha concluso la sua visita sul Monte Penna, straordinaria terrazza a cerniera dei due versanti appenninici. Nei primi tre mesi del 2022 il Brasile ha perso oltre 940mila chilometri quadrati di foresta amazzonica, nove volte l’intera superficie di Firenze. A partire dal 2019, con l’arrivo al governo del presidente Jair Bolsonaro, la deforestazione incontrollata ha trovato nuovo slancio e in una corsa sfrenata all’accaparramento di terre fertili ha spianato la strada ai nuovi predatori: industria alimentare e mineraria, compagnie energetiche, commercio di legnami pregiati.
L’evento, nel quadro di una serie di incontri in tutta Italia, è stato coordinato dalla ONG COSPE, che ha rinnovato anche per il 2022 il proprio impegno a difesa della foresta pluviale con la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi AMAzzonia. Alla campagna del COSPE aderisce anche il parco delle Foreste casentinesi, che ha deciso di dare sostegno alle popolazioni della Foresta Amazzonica e del Sud est asiatico nella lotta alla loro distruzione.
“La visita di Adriano Karipuna assume un significato particolare anche alla luce delle esperienze che portiamo avanti nel Parco nazionale. Le popolazioni locali sono una risorsa essenziale della biodiversità: la chiave di volta sta nella condivisione della consapevolezza che una valorizzazione economica conservativa ha benefici maggiori e più distribuiti nel tempo dello sfruttamento intensivo delle foreste. Le foreste sono alla base della vita degli animali, e quindi anche dell’uomo”, afferma Luca Santini, presidente del parco nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, una delle aree forestali più evolute d’Europa.