Da 17 anni gli allevatori e produttori agricoli si ritrovano nel primo fine settimana di settembre a Subbiano in una mostra zootecnica organizzata dalla ProLoco di Subbiano con il supporto dell’Amministrazione Comunale.
“Per noi allevatori questi sono momenti di incontro per scambiarsi idee e consigli per quanto riguarda l’andare avanti nel mondo della zootecnia che è sicuramente uno fra i più penalizzati del settore agricolo.” Dichiara Manuela Cipriani, consigliere Regionale di Arat ”Speriamo semplicemente che tutto ciò avvicini ancora di più il consumatore a quelle che sono le nostre produzioni e mi viene in mente di dire anche a quella che in questo momento è più in difficoltà ed è la nostra amatissima razza chianina. Tanti allevatori di bovini avevano risposto alla nostra chiamata ma per problemi burocratici, che ci hanno penalizzato, ci siamo fermati ad una sola azienda importante, molti gli ovi-caprini, cavalli e asini oltre agli alpaca e poi tante iniziative collaterali quest’anno caratterizzeranno questa manifestazione che ci ha visto presenti sin 2006, questa tra l’altro è l’unica manifestazione dedicata alla zootecnia rimasta in Casentino e molto importante è che è vicina alla città”.
Il mercato di Campagna Amica entra in questa che vuole essere una mostra del bestiame ma anche una fiera dei prodotti dell’allevamento e dell’agricoltura “E’ occasione sono solo di mettere in vendita i prodotti in forma diretta dei nostri agricoltori” dichiara Simone Vernaccini di Coldiretti” ma è anche un modo di parlare con le persone, quindi i nostri produttori possono raccontare le proprie storie, le modalità di produzione. Una mostra che avvicina il consumatore cercando così di contrastare anche una comunicazione non corretta e uno dei più penalizzati attualmente è il settore dell’allevamento ,controllatissimo in Italia, ne fa comunque le spese diventando capo espiatorio di un ambientalismo esasperato, che favorisce una comunicazione che spesso nasconde interessi economici come nel caso quella sulla carne” .
Per Serena Stefani, Presidente di CIA Arezzo è questo un appuntamento che mira a mettere in evidenza il grande lavoro che c’è in questa provincia sull’allevamento principalmente quello della zone anche più marginali, zone anche dove è molto difficile fare agricoltura e allevamento con tante problematiche legate agli ungulati e anche alla presenza del lupo che sempre di più sta mettendo in difficoltà gli allevamenti, mentre in Valdichiana l’allevamento della Chianina trova grande difficoltà con la commercializzazione.
Il presidente di CIA ha poi commentato“E’ anche un momento importante questo per promuovere tutte le varie produzioni agricole perchè la nostra provincia è estremamente dinamica , ma è complicato oggi riuscire a tirar fuori dalle nostre imprese una redditività adeguata e quindi ci vuole anche una grande inventiva da parte delle dei nostri produttori e allevatori per cercare di trovare prodotti nuovi, particolari, che possono contraddistinguerla. Quindi “conclude Serena Stefani” questa manifestazione, come altre, è una grande occasione per tutti i produttori e per tutta la provincia di mettere in mostra tutte le varie produzioni portandole alla conoscenza del consumatore per incentivare così il mercato e di conseguenza avere anche un ritorno economico delle nostre imprese”.
La Mostra campionaria inizierà sabato 2 settembre alle ore 16,30 quando il paese sarà attraversato da una rievocazione storica sulla transumanza con vacche maremmane controllate dai butteri a cavallo e proseguirà sino alle 20 di domenica 3 settembre. Tante le iniziative collaterali che dimostreranno il lavoro nel settore della pastorizia, da quello dei cani da guardiania, pastori della Sila, ai border collie pronti a radunare le greggi, in quello che oggi è anche uno sport, a dimostrazioni in cui le mani dell’uomo lavorano i prodotti dell’allevamento, prodotti che hanno un alto valore, che nessuna filiera industriale può offrire e lo spiega bene Gianluca Ghini, direttore di Confagricoltura Arezzo che commentato.
”Tra i tanti problemi che abbiamo, dalle crisi di guerra, a quella economica, a quella del clima, che il problema della giusta informazione, faccio un esempio per tutti, l’olio extravergine di oliva ai nostri agricoltori, considerando le morfologie del terreno, e le spese del lavoro costa tra i 18 e 23 Euro , se al supermercato si trova a 3,4 euro , qualcosa non torna, cioè il problema è che poi il consumatore acquista quell’olio pensando che sia uguale all’olio che producono i nostri agricoltori, cosa assolutamente sbagliata, ma non è sbagliato solamente da un punto di vista organolettico, come il sapore sicuramente diversi, ma è sbagliato anche da un punto di vista nutrizionale e salutistico, ecco quindi che c’è proprio un problema di informazioni. Iniziative come questa quindi ne servono sempre di più , non solo aiutano le nostre aziende agricole economicamente, ma aiutano il consumatore a capire , possiamo a far conoscere, spiegare , far degustare queste nostre eccellenze agroalimentari”.