sabato, Novembre 2, 2024

Sentenza morti covid, Ancora Italia: “Ingiustizia è fatta, pazzesco pensare ancora a casualità” 

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“Sembra assurdo, ma la narrazione obsoleta della pandemia continua ancora oggi, dopo che la comunità scientifica internazionale ha già da mesi sbugiardato tutti i presupposti di questa fantastoria. Non solo si continua a non considerare la validità delle terapie domiciliari, ma non si riconosce ancora l’inutilità delle restrizioni attuate tipo lockdown e mascherine, distanziamento sociale e divieti di assembramento. Si continua a non valutare il danno criminale causato dall’  assenza della medicina territoriale per non dare la responsabilità a quelle istituzioni che, senza nessuna evidenza scientifica, hanno protocollato il comportamento dei medici con la vigile attesa e paracetamolo, impedendo di fatto il contenimento dell’infezione e delle sue complicanze”.

Lo dichiara Massimo Orlandini, presidente Ancora Italia Firenze, dopo la decisione dei PM di Firenze di archiviare gli esposti dei familiari di decine di morti covid che chiedevano di verificare se nella gestione dell’epidemia fossero stati commessi errori tali da determinare la morte dei loro congiunti.

“E come se non bastasse -aggiunge Orlandini- si continua a ritenere, dopo quasi due anni di vaccinazioni, arrivate ormai alla quarta dose per la maggior parte degli italiani, che anche questa terapia genica sperimentale non solo non sia servita assolutamente per il contenimento dei contagi, ma che ci stia portando a fare i conti con delle reazioni avverse che ci perseguiteranno ancora per anni, non ultima l’immunodeficienza già scientificamente accertata e pubblicata ampliamente, tanto da ritenere che i vaccinati si contagino di gran lunga più dei non vaccinati”.

“L’unica soluzione a questa tragedia avverrà quando finalmente si deciderà di far uscire dalla narrazione la politica e l’interesse economico delle aziende farmaceutiche e si ridarà il giusto valore e la giusta posizione alla medicina, quella vera, quella che si occupa solo della salute dei pazienti” conclude Orlandini.

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