“I mulini ad acqua del Casentino tra recupero e salvaguardia”. Questo è il tema di un convegno in programma alle 9.30 di sabato 19 novembre all’EcoMuseo della Castagna di Raggiolo che proporrà un confronto tra rappresentanti di enti, istituzioni, ordini professionali e università orientato ad approfondire strategie e progetti per il recupero e la salvaguardia di questi antichi manufatti che nei secoli scorsi sono stati un motore dell’economia della vallata.
La giornata è promossa dalla Brigata di Raggiolo, dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino nell’ambito delle attività dell’Ecomuseo del Casentino e dal Comune di Ortignano Raggiolo, e rappresenterà un’opportunità di studio e di confronto nella prospettiva del recupero del Mulino di Morino di Raggiolo, con l’obiettivo di tracciare una panoramica scientifica e completa sulle diverse opportunità e sui possibili scenari collegati allo stesso intervento.
Questo mulino, costruito sul torrente Barbozzaia, rappresenta uno degli edifici storici più importanti del borgo casentinese, certificato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Arezzo. La struttura realizzata in pietra naturale e legno si presenta ancora oggi nell’aspetto originale in virtù di un’attenta opera di tutela e di valorizzazione, andando a configurare uno dei luoghi di maggior richiamo di Raggiolo, con la storica finalità produttiva che è stata sostituita nel tempo dalla vocazione turistica e didattica che ha trovato l’interesse anche di numerose scolaresche.
Il convegno potrà contare su un autorevole panel di esperti capaci di garantire un approccio scientifico alle tematiche costruttive, meccaniche e tecnologiche relative alla conservazione di questi luoghi, andando a proporre anche la tavola rotonda “Viaggio intorno all’arte della molitura” che avrà come protagonisti i mugnai provenienti dai mulini di Raggiolo, Falciano, Pagliericcio e Mulin di Bucchio per affrontare prevalentemente gli aspetti pratici e tecnici della gestione del mulino ad acqua.
La giornata si concluderà ponendo ai partecipanti il quesito “Verso una comunità di eredità dei mulini ad acqua del Casentino?” che avanza il proposito di condurre una proposta nata nell’ambito dell’Atlante del Patrimonio Immateriale del Casentino e della Valtiberina per la Strategia Nazionale delle Aree Interne con la collaborazione di Simbdea nella persona di Valentina Zingari (facilitatrice della convenzione Unesco sul Patrimonio Immateriale).
«I mulini ad acqua – spiega Franco Franceschini presidente della Brigata di Raggiolo, – sono una peculiarità del Casentino con una doppia finalità storico-turistica e produttiva; il convegno del 19 novembre è stato fortemente voluto dalla Brigata di Raggiolo con l’obiettivo di analizzare varie ipotesi di restauro strutturale, di valutare le opportunità e le criticità del loro recupero funzionale, e di proporre scenari futuri che, mantenendo in primo piano il valore culturale di questi beni architettonici, ne ipotizzino anche un ruolo come volano di sviluppo».