venerdì, Ottobre 24, 2025

Vagnoli fa un appello alla Regione per salvare il Panno Casentino

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Il Sindaco Filippo Vagnoli entra nel merito della lettera di Manifattura del Casentino che annuncia la chiusura delle attività al lanificio di Soci – dopo più venti anni di crisi e diversi fallimenti – fa un appello alla Regione per “salvare il salvabile” attivando da subito un tavolo di lavoro in emergenza.

Ecco le sue parole. “La comunicazione arrivata questa mattina dalla Manifattura del Casentino, che preannuncia la chiusura dell’attività entro trenta giorni, è una notizia che colpisce la nostra comunità, ma anche noi come amministratori.

La mia vicinanza ai lavoratori e all’azienda oggi è la stessa che ha accompagnato anni di azioni intraprese al fine di trovare soluzioni vantaggiose al proseguimento portate all’attenzione di Regione Toscana.

Quello che ci dicono dovrà accadere entro un mese, non è un lampo a ciel sereno, ma qualcosa che, a più riprese, abbiamo fatto presente alla Regione, in ultima battuta in una lettera ufficiale di non più di quattro mesi fa.

Posso confermare che anche di recente ci siamo mossi in più direzioni, convocando tavoli di confronto, redatto documenti e lettere, avanzato proposte di rilancio e di tutela, ma le risposte non sono state adeguate ad evitare quello che oggi ci viene tristemente annunciato.

Allo stesso tempo io credo che ci sia un piccolo spiraglio che, paradossalmente, è il tempo.

Un mese è certamente poco, ma ci possiamo ancora lavorare, prima di mettere la parola fine a tutto questo progetto a cui il paese di Soci è molto legato.

Il Panno Casentino resta ovviamente in commercio in quanto il lavoro di confezione e valorizzazione del prodotto, prosegue grazie ad aziende molto solide come TACS e Tessilnova di Stia.  

La mia proposta a Regione Toscana per il sito di Soci è dunque questa: convochiamo un tavolo operativo in estrema urgenza e proviamo a salvare anche un solo piccolo ambito della produzione, ovvero quello della rifinizione, contando sulla presenza nel sito dei macchinari storici per la realizzazione del famoso ricciolo.

Con il collega Luca Santini ho trovato piena sintonia su questo aspetto. Io sono favorevole a un salvataggio ma non a prescindere, ma ben pilotato che abbia basi concrete e un percorso di valore.

Un piccolo sito produttivo che sia in grado, con qualche operaio, di ripartire con la rifinizione.

Il tempo non ci sostiene, ma se c’è la volontà di tutti forse possiamo dare speranza a questo pezzo di storia e di vita produttiva del nostro territorio”.

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