AREZZO – Mercoledì 10 aprile 2024, alle ore 18, la Sala Soci del Centro*Arezzo Coop.fi di viale Amendola, ad Arezzo, ospita la presentazione di “Madre di partigiano. Diario di Rita Nencetti” (Aska Edizioni).
Il volume sarà raccontato dal suo curatore Matteo Scarpelli, con l’introduzione di Cristiano Rossi, dirigente scolastico dell’I.C. “Rita Levi Montalcini” di Lucignano.
L’iniziativa, promossa da Coop.fi sezione Soci Arezzo in collaborazione con la Biblioteca Città di Arezzo, è inserita nel calendario di “Pomeriggi in BiblioCoop”, ciclo di incontri dedicati all’editoria toscana. L’ingresso è libero e gratuito.
IL LIBRO
Due vite, quelle di Rita e Licio, caratterizzate da drammi profondi, spinte da ideali e sentimenti puri, unite da un legame indissolubile. È una storia tanto personale quanto rappresentativa di un’intera epoca quella che emerge da “Madre di partigiano”, la riedizione del diario di Rita Nencetti, trovato quasi intatto e pubblicato negli anni Ottanta a cura del Comune di Licignano.
Nilde Jotti, nella prefazione della prima edizione, definì il libro “un autentico testamento di coscienza civile, di forza d’animo, di ricchezza e di umanità”.
Rita era la madre di Licio Nencetti, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, partigiano nato a Lucignano il 31 marzo 1926 e fucilato a Talla il 26 maggio 1944, poco più che diciottenne. Egli era membro della 23° Brigata Pio Borri e, nonostante la giovanissima età, è ricordato come uno dei componenti più audaci della banda partigiana.
La nuova edizione, curata da Matteo Scarpelli, fa comprendere alle nuove generazioni la vicenda umana di una contadina scrittrice e di una madre che ha conosciuto più sofferenze che gioie nel corso della sua vita.
Consapevole che la libertà era un valore da riconquistare e difendere, Rita accettò con sacrificio e forza l’attività del figlio all’interno della Resistenza a la sua morte atroce, consumatasi in Casentino in un episodio passato alla storia per il coraggio con cui Licio Nencetti affrontò gli aguzzini e il plotone di esecuzione.
Al partigiano sono oggi intitolate numerose piazze e strade in provincia di Arezzo. Nel 2004, a sessant’anni dalla fucilazione, la band Casa del Vento scrisse la canzone “ll comandante Licio”, a ricordo di un giovane che sacrificò la sua esistenza per liberare l’Italia dal giogo nazifascista.