Tra le storie di vita che il calcio fa emergere in questi giorni, c’è quella di Alex Gavrilov, un giovanissimo ragazzo ucraino fuggito dalle atrocità della guerra e arrivato a Bibbiena grazie alla sorella Katherina e al suo compagno che vive ad Arezzo.
Il suo arrivo sui campi dell’A.C Bibbiena, dove adesso si allena insieme alla prima squadra, è stato possibile grazie all’impegno della società. Alex è riuscito a fuggire da Odessa in uno dei momenti più duri dell’offensiva russa e ad arrivare in Toscana dove risiede la sorella, attraverso i convogli di aiuti umanitari.
Alex, come ci ha spiegato la sorella, “è molto provato dalla situazione vissuta con dolore e non senza difficoltà”. Il suo recupero, adesso sta passando anche attraverso la possibilità di ricominciare di giocare a calcio, una passione che coltiva da quando era piccolo e che lo ha portato a giocare anche in squadre importanti. La sua richiesta di poter tornare a calciare un pallone è stata accolta dalla società che, dopo i passaggi formali e legali del caso, è riuscita ad inserirlo a fianco dei ragazzi della prima squadra.
Alex è stato accolto con entusiasmo dai compagni e si sta inserendo molto bene, partecipando con impegno a tutti gli allenamenti. Anche il suo italiano sta migliorando e presto potremmo sentire dalle sue stesse parole le emozioni positive che il calcio gli sta regalando – come ci dice la sorella Katherina – dopo l’orrore al quale è stato costretto ad assistere nella patria martoriata dalle bombe.
La sorella Khaterina Makedonska, lo ha accompagnato la prima volta sui campi da allenamento Fratelli Brocchi. La presenza di questa artista molto famosa in Ucraina, ha illuminato ancora di più il verde del terreno di gioco portando un sorriso orgoglioso che ha sostenuto il fratello minore nel suo nuovo percorso di vita e di calcio.
Il Presidente Mario Rosadini ha commentato: “Alex adesso veste i colori della nostra società e questo è quello che deve fare lo sport e il calcio ovvero accogliere, aiutare, sostenere chi è in difficoltà. Attraverso questo potentissimo mezzo di integrazione, Alex si sta riprendendo da un vissuto particolarmente duro e da un’esperienza devastante di guerra e di paura. Ringrazio il nostro Mister Alessio Morelli per ciò che sta facendo per Alex, anche questo significa dare un esempio di forza, solidarietà e grande umanità a tutti i calciatori”.