I giorni (e le notti) del cervo nobile (Elaphus) e del lupo appenninico stanno per aprirsi. Se l’amore, come scriveva un grande giornalista italiano, è un disturbo psicosomatico creato dalla Natura per conciliare due sessi altrimenti incompatibili, davvero colossale è lo sconvolgimento prodotto nel Parco dalla stagione degli “accoppiamenti” dei cervi, in un grande rituale di lotta e corteggiamento, accompagnato dall’eco del bramìto, lo sfoggio della “potenza” dei maschi sul palcoscenico delle Foreste casentinesi.
Le iscrizioni per il censimento del cervo per l’anno 2023 saranno aperte – a studiosi e professionisti, ma anche a semplici appassionati della natura – dal 1 agosto. Si chiuderanno il 6 settembre per permettere la perfetta organizzazione dell’evento di gestione faunistica partecipata (“citizen science”), in programma dal 21 al 23 dello stesso mese. Una nuova avventura si profila, tra i profumi, i suoni e le oscurità sterminate dell’area protetta, in attesa di incontri improvvisi, per consegnare attimi intensissimi agli spazi più indelebili della memoria.
Il metodo “al bramìto” – che prende il nome dal caratteristico verso di monito (per gli altri maschi), richiamo e seduzione (per le femmine), durante il periodo riproduttivo – si basa sulla disponibilità di un numero notevole di punti di rilevazione e sulla “triangolazione” della registrazione delle direzioni di provenienza del suono. Teorizzato in Norvegia (Rolf Langvatn) nel 1977, è stato sperimentato nelle Foreste casentinesi a partire dal 1989 e recepito dall’area protetta nel 2007. Non a caso il metodo è anche noto come “Casentinese”.
Il suggestivo verso riecheggia nella foresta durante tutto il giorno ma vedrà uno dei suoi picchi più forti nella nottata, e sarà quindi nell’oscurità che circa settecento persone, suddivise in cellule di due operatori, prenderanno posto, in assoluto silenzio, in ogni angolo della millenaria foresta. Ne annoteranno per tre ore il numero, la distanza e la direzione, perchè l’obiettivo è quello di contare con precisione i maschi adulti, allo scopo di determinare poi, attraverso un algoritmo, il numero totale di cervi e la loro distribuzione. Questa tecnica viene applicata in ambienti ad alta densità di vegetazione, dove il riconoscimento visivo sarebbe impossibile: come in questo parco nazionale, coperto da circa il 90% di foreste.
L’area di monitoraggio, grazie ad uno spiegamento notevole di forze, interessa una porzione elevata dell’area protetta, comprendendo sia il versante toscano che quello romagnolo. La superficie complessiva è di circa 25.000 ettari – quota minima di 300 metri e massima di 1.700 metri sul livello del mare – con quasi trecento punti di rilevazione.
Nelle serate del censimento al bramito sarà realizzato anche il monitoraggio del lupo appenninico con la tecnica del wolf-howling, sotto il coordinamento del Reparto carabinieri Parco. La rilevazione del bramito del cervo avverrà tra le 20 e le 23. Al termine verrà eseguito il rilievo sperimentale della presenza del lupo attraverso la registrazione della risposta dei branchi all’emissione amplificata di ululati registrati.
“La rilevazione della popolazione di cervo e lupo rappresenta un nuovo momento di avvicinamento dell’Ente verso la popolazione. Sarebbe impossibile realizzare una campagna di ricerca così ambiziosa contando solo sulle forze interne dell’Ente. E’ un programma che inoltre fa conoscere parte dell’attività istituzionale del Parco, permette di vivere luoghi di immensa bellezza e contribuisce a diffondere l’ “utilitarismo” della cultura ambientale nella cittadinanza. L’ecologia è economia, perché non è data possibilità di benessere e prosperità, e quindi opportunità per rimanere sui territori, senza conservazione della natura.” Luca Santini, presidente del Parco.
Alle 24 comincerà il “dopo bramito” presso le diverse strutture recettive. Parte integrante delle giornate di rilevazione, aperte a tutti, saranno le manifestazioni collaterali.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’I.S.P.R.A., il Reparto carabinieri Parco, il Reparto carabinieri biodiversità di Pratovecchio, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, le Unioni dei Comuni Montani di Casentino, Valdarno e Valdisieve, gli ATC di Arezzo e di Forlì Cesena. E’ organizzato da D.R.E.Am. Italia per conto del Parco.
Per iscriversi è necessario collegarsi al sito: http://cervo.
Consultando il calendario “eventi” del sito del Parco nazionale si può rimanere aggiornati sul programma di escursioni organizzate: https://www.
Per approfondire il cervo nel Parco si può visitare la sezione: https://www. parcoforestecasentinesi.it/it/ il-cervo-nel-parco