Il ‘Super Green Pass’ “è un passo incredibile, gravissimo, di una palese incostituzionalità”. A dirlo è il filosofo Massimo Cacciari, intervenuto alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. Secondo Cacciari quella a cui sta pensando il Governo è una misura “che non si sostiene con i dati che abbiamo”.
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Per il noto filosofo “siamo arrivati a livelli ormai non più tollerabili. Una cosa era manternere la foglia di fico del tampone ma a questo punto è diventato un obbligo, quindi occorre che ci sia una piena assunzione di responsabilità da parte delle autorità che stabiliscono questa norma. La prima cosa che dovrebbero fare è obbligare alla vaccinazione senza se e senza ma e quindi assumersene anche tutte le responsabilità perchè in tutte le evidenze scientifiche, ormai ovunque, si parla di correlazioni possibili per certe certe categorie di persone con certe patologie tra la vaccinazione e i rischi conseguenti”.
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Cacciari sostiene che “i dati che abbiamo dimostrano che arrivati ad una certa soglia di vaccinazione gli effetti di continuare la campagna vaccinale diminuiscono”. Intanto, però, si continua “a trascurare ogni attenzione alle cure mediche. A questo punto dovremmo iniziare a pensare a una strategia di convivenza con il virus, o andiamo avanti da qui all’eternità a vaccinarci? O il green pass diventa una carta d’identità e quindi ogni sei mesi o ogni anno siamo costretti a vaccinarci, oppure cambiamo strategia”.
Poi, Cacciari conclude: “Io mi limiterei a un semplicissimo appello: Non facciamo la follia di obbligare la vaccinazione a chi non rischia nulla, ovvero a chi ha meno di 12 anni e gli adolescenti“.
Agenzia DIRE
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