di Andrea Giustini
Girando per le farmacie aretine, sia comunali che private, la storia che si ascolta è la stessa. Sugli scaffali, nell’ultimo periodo, hanno cominciato a scarseggiare varie tipologie di farmaci, anche di uso molto comune: alle volte tanto da mettere in difficoltà i farmacisti o, si dice, i medici stessi, che non sanno cosa prescrivere. Non arriva il Brufen innanzitutto, e già lo si sapeva. Il Benagol per la gola ad esempio. Fino, alcuni dicono, a farmaci come il comunissimo Oki.
A mancare all’appello sono soprattutto quelli per la tosse e il problema è che attualmente ce n’è tanta di tosse in giro, fra gli adulti come fra i bambini. E’ il sintomo che più di tutti si lascia dietro la sindrome influenzale di questa stagione.
«Adesso mancano soprattutto alcuni sciroppi sedativi per la tosse – hanno spiegato presso una farmacia comunale – tipo il Levotuss, il Seki o il Fluimucil. Alcuni fluidificanti, come Flee Forte. Ma anche altri. Poi pastigliaggi, come il Benagol, che si trova in quantità minore. Le semplici caramelle per la tosse, e alcuni tipi di cortisone per l’aerosol: anche quelli. Fino a poco tempo fa mancava anche l’Augmentin, ma ora dovrebbe essere tornato nelle quantità a cui lo si trovava prima».
«Sono tanti – continuano – e il fatto è che via via si vede iniziano a scarseggiarne pure altri: l’Oki ad esempio, comincia che se ne vede di meno. Magari se ne chiedono 10 pezzi e invece ne arrivano solo 2 o 3».
Riguardo le cause di questa situazione si parla ad esempio di un’incapacità di soddisfare una domanda maggiore rispetto a quella degli anni passati, per via del Covid e di un’influenza particolarmente forte. Della carenza di materie prime. Così come della guerra in Ucraina. Ma la realtà è che non si sa di preciso quali siano i motivi, almeno a livello farmacistico. «Personalmente ho cercato di capire chiedendo qua e là, a personale dei magazzini o anche all’Ordine, – racconta una farmacista – ma purtroppo sembra nessuno sappia dare una risposta precisa».
«All’inizio – provano a spiegare a un’altra farmacia – avevano detto che c’era difficoltà nel reperire flaconi o dispender. Alcuni farmaci magari scarseggiano perché sono stati molto usati per Covid e influenza: l’Ibuprofene ad esempio. Altri invece sono sicuramente composti di sostanze divenute più difficili da reperire, per varie ragioni. Ad ogni modo la situazione non è semplice. Siamo sempre in contatto sia col Pronto Soccorso che con la Pediatria, perché anche loro non sanno più cosa prescrivere. Quel che succede è che a causa della mancanza di alcuni farmaci, sono costretti a ricoverare più del solito».