Un’altra imprenditrice bibbienese che ha raggiunto i 40 anni di attività e alla quale il sindaco e la giunta hanno deciso di riconoscere una targa per questo traguardo di vita e di impegno.
Si tratta di Donella Dini che non solo ha portato avanti la sua attività per 40 lunghi anni, ma ha anche innovato il modo di fare il mestiere della parrucchiera, portando in Casentino innovazione, anche nella comunicazione.
“Donella, un nome una firma” è un payoff di successo creato molto prima dell’era dei social e del digital marketing. Donella in questi 40 anni ha formato nel suo negozio tante ragazze che poi a loro volta sono diventate imprenditrici, costruendo una rete di saperi e innovazione e insieme alla figlia Francesca Guadagni – alla quale ha passato la grande eredità del “saper fare bene” – ha aperto un secondo negozio anche a San Piero in Frassino.
Oggi il negozio di Donella ha 6 dipendenti che lavorano lì ormai da tantissimi anni, diventando parte di una famiglia molto coesa e sempre in ascolto di questa grande maestra anche di eleganza.
Il Sindaco Filippo Vagnoli e l’Assessore Bronchi hanno commentato: “Con Donella abbiamo deciso di estendere questo riconoscimento a quelle attività individuali per le quali 40 anni rappresentano un lasso di tempo particolarmente significativo. Donella, in particolare, ha fatto della sua professionalità – rinnovata anno dopo anno – una vera e propria arte e una firma nel mondo delle acconciature e della bellezza. E’ la differenza tra fare un lavoro ed essere innovazione in quel lavoro, farlo diventare vita attiva svolgendo anche un’azione positiva nel contesto sociale. Tutto quello che è nato dopo di lei o insieme a lei, ha avuto inevitabilmente influssi positivi in termini di qualità e saper fare”.
Il Sindaco conclude: “La targa che abbiamo donato a Donella arriva in un momento particolare ovvero quello della riapertura delle scuole. Credo che la sua figura e la sua storia possano e debbano essere anche di grande insegnamento per le giovani generazioni. Oggi ciò conta davvero è impegnarsi al massimo su ciò che si ama e farlo nel migliore dei modi. Il sapere delle mani, inoltre, è un tema che dovremmo riproporre nelle nostre case, dando dignità a tutto ciò che è artigianalità e a quei ragazzi e ragazze che scelgono un percorso professionale”.