di Stefano Pezzola
“Stiamo registrando un lieve aumento dei casi tra i bambini in età scolare. Nessuna emergenza, ma quello che ci preoccupa è che il peggio deve ancora arrivare perché le temperature sono ancora miti e nelle aule si possono tenere le finestre aperte. Quando arriverà il freddo e ci sarà un ritorno drastico alla vita al chiuso, i contagi Covid aumenteranno molto, visto che non c’è più il distanziamento o l’uso delle mascherine“.
Così all’Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente Fimp, Federazione italiana medici pediatri, facendo il punto della situazione dei contagi Covid a scuola.
“Attenzione all’arrivo dell’influenza – avverte il presidente Fimp – che si incisterà su questo aumento dei contagi Covid, complicando le diagnosi“.
“Come pediatri da qualche mese siamo impegnati in modo significativo sul fronte della prevenzione e su quello delle vaccinazioni – ricorda il responsabile della Fimp – Ma c’è un nodo, per far aumentare le immunizzazioni dei bambini occorrerà che aumentino i casi, ovvero che si inneschi un po’ di paura nei genitori. Noi continueremo a lavorare su questo fronte convinti della validità delle linee guida nazionali“.
Insomma l’equazione è molto semplice anche per chi continua a far finta di non capire.
Lo scopo di questi “medici” non è tenere il più basso possibile il numero di contagi e quindi la trasmissione del virus.
Non è quello di curare i pochi – in termini numerici – sintomatici.
L’unico scopo è vaccinare tutti, anche i più piccoli.
Come?
Innescando paure nei genitori.