I militari della Guardia di Finanza, nella giornata di ieri, hanno tratto in arresto un soggetto, per l’illecita detenzione di 2 chilogrammi di hashish.
L’operazione è originata dall’attività investigativa condotta, nel territorio valdarnese, dai militari del Nucleo Mobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno, i quali, grazie agli accertamenti compiuti, sono rapidamente risaliti all’identità di un uomo di 48 anni, di nazionalità marocchina, residente nel Comune di Terranuova Bracciolini, che non svolge alcuna occupazione.
Individuata l’abitazione, è stato pianificato l’intervento, che è stato effettuato con il supporto delle unità cinofile antidroga del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Firenze.
Le ricerche si sono svolte in tutti i locali dell’appartamento dove la persona “monitorata” vive con la propria famiglia.
Il prezioso “fiuto” dei cani antidroga ha “guidato” i Finanzieri alla scoperta dell’importante quantitativo di sostanza stupefacente, che si trovava ben custodito all’interno di alcune borse, nascoste in un armadio.
Alla vista dei militari, l’hashish si presentava confezionato in 4 grossi involucri, rivestiti di cellophane e di nastro “da pacchi”, al cui interno, complessivamente, erano conservati 19 “panetti” del peso di 100 grammi ciascuno, che recavano applicata l’immagine di un “avocado”, evidentemente, come segno di distinzione della specifica “partita” immessa in circolazione.
Oltre allo stupefacente, nella disponibilità dell’uomo, è stata rinvenuta la somma di 9.000 euro in contanti, in banconote di vario taglio, anch’essa sottoposta a sequestro, poiché presumibile provento della fiorente attività di spaccio.
Pertanto, gli operanti hanno proceduto all’arresto del soggetto, per la consumazione del reato di illecita detenzione di droghe, per finalità di spaccio.
L’attività di servizio appena conclusa s’inserisce nel più vasto ambito delle iniziative promosse dalla Guardia di Finanza, a contrasto del fenomeno criminale dello spaccio di stupefacenti, che, da un lato, genera flussi finanziari illeciti da riciclare, dall’altro, desta particolare allarme tra i cittadini, per ragioni legate all’ordine ed alla sicurezza pubblica.
Al riguardo, si precisa che le iniziative investigative assunte si basano sulle evidenze probatorie sinora raccolte e che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari; pertanto, in attesa del giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.