di Stefano Pezzola
Perché la maggior parte dei bambini colpiti da SARS COV-2 ha un decorso rapido e con sintomi lievi?
E perché alcuni riescono a neutralizzare il virus prima di altri?
La risposta è arrivata nel mese di aprile 2021 da uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha identificato per la prima volta le caratteristiche immunologiche dei bambini che meglio reagiscono all’infezione da nuovo coronavirus, riuscendo a debellarla già dopo la prima settimana.
La ricerca, realizzata insieme all’Università di Padova e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Reports e chiaramente del tutto ignorata dai media nazionali troppo impegnati a descrivere i bambini come vettori del virus.
L’indagine del Bambino Gesù ha coinvolto 66 pazienti di età compresa tra 1 e 15 anni ricoverati nel Centro Covid del Bambino Gesù di Palidoro nell’estate del 2020.
La ricerca è stata promossa dal gruppo di studio “CACTUS – Immunological studies in children affected by COVID and acute diseases”, creato da medici e ricercatori del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero del Bambino Gesù nel pieno dell’emergenza sanitaria.
La maggior parte dei bambini inseriti nello studio era paucisintomatica a inizio infezione, mentre a una settimana di distanza risultava già asintomatica e clinicamente guarita.
Le indagini di laboratorio hanno evidenziato come il profilo immunologico dei bambini che già dopo una settimana erano riusciti a neutralizzare il virus, era caratterizzato da una grande quantità di linfociti T e B specifici contro SARS-CoV-2, capaci di riprodursi velocemente una volta entrati in contatto con l’agente patogeno e di produrre un gran numero anticorpi neutralizzanti.
Nei bambini con questo particolare profilo immunologico è stata riscontrata già dopo una settimana una bassissima carica virale (meno di 5 copie virali per microlitro di sangue), tale da annullare di fatto la loro capacità infettiva, dunque la possibilità di contagio, anche in presenza di un tampone ancora positivo.
La presenza di linfociti T e B specifici contro il Coronavirus, inoltre, appare correlata all’esposizione dei bambini ad altri virus stagionali.
I pazienti con la maggiore capacità di sconfiggere rapidamente il SARS-CoV-2, infatti, erano quelli già entrati in contatto, nella loro storia clinica, con un numero elevato di altri virus influenzali.
L’identificazione delle caratteristiche immunologiche dei bambini in grado di neutralizzare rapidamente il virus, potrebbe consentire di adottare migliori strategie terapeutiche e disegnare possibilmente delle misure di quarantena personalizzate.
Sul piano delle terapie infatti conoscere il particolare profilo immunologico del singolo paziente potrebbe consentire, per quelli che presentano sintomi più gravi, di intervenire prima e con farmaci mirati per aiutarli a sconfiggere più facilmente la malattia da SARS-CoV-2.
Potrebbe appunto.
Persino l’Unicef scrive che nell’epidemia di COVID-19 si rileva un numero di infezioni tra i bambini e i ragazzi di gran lunga inferiore rispetto a quanto avviene in altri contesti epidemici.
Solamente il 2,8% dei casi tra bambini e ragazzi ha richiesto terapie in ambito ospedaliero.
Quindi, obbligare a vaccinare i bambini a tutela degli anziani è un atto criminale.
Obbligare a vaccinare i bambini perché è dovere morale è una menzogna.
Pur di proteggere a questo punto non si sa bene chi, i fanatici della puntura salvifica sono pronti a sottoporre i bambini sani al rischio di farmaci sperimentali.
È veramente un atto criminale quello di vaccinare i bambini!
Poco altro da aggiungere.
The Lancet ha portato avanti uno studio sui bambini americani deceduti per il Covid-19 ed è stato scoperto che nessun bambino sano è morto per Covid.
Inoltre, i bambini sani hanno un rischio pari a zero di morire per il Covid-19.
Di conseguenza, perché dovremmo portarli a fare un trattamento medico che ha dei rischi molto alti?
Durante i trial clinici di Pfizer c’erano soltanto undici bambini.
Una bambina di tredici anni chiamata Maddy de Garay che ha ricevuto il vaccino, si trova ora per il resto della sua vita su una sedia a rotelle e attaccata a un tubo per l’alimentazione artificiale.
Ed è una su 1100.
È un rischio altissimo, molto più alto del Covid.
Inoltre, stiamo vedendo ricoveri in ospedale per miocarditi, pericarditi, trombosi e decessi.
E in molti altri casi gravi vi sono seri effetti collaterali di questi vaccini.
È una follia somministrare quest’ultimi ai bambini.
Il Covid è una malattia che uccide le persone anziane.
Se hai più di settant’anni è una malattia mortale.
Sappiamo però che ci sono delle cure che la rendono una malattia facilmente gestibile.
Ci sono antibiotici, antinfiammatori, steroidi, antivirali, come l’ivermectina e l’idrossiclorochina, che riducono fortemente la mortalità e la rendono una sorta di virus influenzale.
Avremmo dovuto applicare queste cure piuttosto che utilizzare il Covid per un colpo di stato nei confronti della democrazia.
Ma perché questo è stato possibile nel nostro Paese?
Risposta piuttosto semplice da formulare dopo 24 mesi di farsa pandemica.
L’Italia è un paese ad altissimo tasso di analfabetismo funzionale, tasso che in uno studio dello Human Development Report di qualche anno fa raggiungeva il 47% della popolazione.
Un dato drammatico, metà della popolazione incapace di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana e che si traduce quindi nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni incontrabili nell’attuale società.
Un fenomeno drammatico: persone prive di senso critico e della minima capacità di utilizzare il buon senso nella lettura dei fatti che le circondano.
L’Italia poi si colloca al 29° posto tra i 33 Paese dell’OCSE per competenze cognitive.
Ed infine – ce lo ricordava qualche anno fa anche il comico politico Grillo – l’Italia nella classifica per la libertà di stampa si trovava già nel 2016 al 77esimo posto.
Stampa totalmente asservita al potere!
Gli italiani infine non conoscono l’inglese e non sono abituati ad informarsi sulla stampa estera e internazionale.
Viene pubblicata una notizia che riguarda la Germania sui quotidiani nazionali e nessuno che trovi interessante e utile andare e verificare la stessa notizia sui quotidiani tedeschi per capire se vi siano incongruenze oppure si tratti semplicemente di una bufale made in Italy.
Tutto ciò premesso non sorprende che parte degli italiani possano seguire trasmissioni televisive, nella convinzione di ottenere informazioni veritiere e soprattutto frutto di un contraddittorio.
Teatrini penosi confezionati appunto per un audience di analfabeti funzionali.
Teatrini televisivi ormai da qualche giorno interamente dedicati alla narrazione stucchevole, e permettetemi criminale, che vaccinare i bambini è un dovere morale nei confronti della comunità.
“Stiamo lavorando a fare dell’hub in Fiera un piccolo luna park ad uso e consumo dei più piccoli, quando cominceremo a vaccinarli – ha affermato l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso aggiungendo – faremo in modo di farli vaccinare in piccoli centri che magari possano assomigliare a dei parchi giochi e lunapark perché i bambini siano più contenti. Organizziamo una campagna di vaccinazione particolare“.
Del resto l’opera di persuasione televisiva nei confronti del 47% della popolazione di analfabeti funzionali, è stata piuttosto agevole.
Non rimane che il circo pandemico si trasformi in un Luna Park per poter affermare che “la vita di ogni essere vivente da oggi non è piu’ sacra”.