venerdì, Gennaio 31, 2025

Il nuovo direttivo del Carnevale storico ha scelto la più bella di Bibbiena

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Sarà presentata al consiglio comunale in programma giovedì 20 febbraio la ragazza che interpreterà la bella popolana Bartolomea, detta Mea, nell’edizione 2025 del Carnevale storico. Ad accompagnarla anche il giovane che darà il volto al fidanzato Cecco. S

e questa tradizione viene mantenuta, tante sono però le novità che il nuovo direttivo presieduto da Stefano Brami ha in serbo per la prossima edizione invernale del Carnevale storico di Bibbiena.

Il direttivo si è rinnovato nella maggior parte dei suo componenti, a fare da traghettatori dal vecchio al nuovo sono Carlo e Giovanni Grazzini, padre e figlio da anni legati alla rievocazione della leggenda della Mea. Carlo, classe 1962, fin da giovane ha suonato il clarinetto in alcune filarmoniche del Casentino, poi il flauto basso rinascimentale nel gruppo di ballo dei “piazzolini” GAM (gruppo di animazione medievale).

Appassionato medievista, ha una collezione di strumenti musicali antichi che suona con l’Insieme Vocale Accordion di Bibbiena ed il Coro Symphonia di Pratovecchio, oltre che per l’associazione del Carnevale storico di Bibbiena.

Giovanni, classe 2000, ha un diploma di grafico ed è laureato in Scienze storiche e dello spettacolo; appassionato di cinema, teatro, arte medievale e rinascimentale. Altra giovane del gruppo è Chiara Picinotti, da sempre profondamente legata al territorio e impegnata a promuoverne la ricchezza culturale.

Già attivi nel Carnevale storico anche i due casentinesi d’adozione: il fiorentino Luigi De Concilio che dopo la pensione si è trasferito a Bibbiena, dedicandosi a tempo pieno alla sua passione per la scrittura, in particolare per le tradizioni e le curiosità su Firenze ed il Casentino; e la piemontese Tiziana Salamone che dice di fare presenza e casino, ma che piuttosto è una collaboratrice indispensabile per la sua creatività.

Il primo ha partecipato agli incontri con gli alunni delle scuole sulla storia medievale e la leggenda della Mea, la seconda cura da anni i canali social dell’associazione. Infine, a chiudere il cerchio di un gruppo molto variegato, Giulia Lovari che ha dato il volto alla bella Mea nel 2024, appassionata di storia dell’arte e di fotografia, crede nel potere comunicativo delle tradizioni e sottolinea:

«La memoria è una ricchezza che non si può comprare, solo raccontando si può conservare».

L’evento è in programma sabato 1° marzo con giochi e un convegno a tema, domenica 2 con la visita ai palazzi storici di mattina e numerosi spettacoli d’intrattenimento il pomeriggio, per concludersi come da tradizione il martedì grasso con la riconsegna della Mea al popolo del Fondaccio ed il “bello pomo”, la pianta di ginepro che viene fatta ardere come simbolo di buon auspicio.

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