di Stefano Pezzola
Alla fine anche Israele, lo Stato scelto per agevolare la strada al Grande Reset – che però esiste soltanto nella testa degli irriducibili complottisti – ha deciso di rimuovere il certificato verde.
Israele infatti eliminerà il COVID Green Pass per la maggior parte dei luoghi di intrattenimento da domenica prossima.
Il governo israeliano vota inoltre per porre fine ai test obbligatori per coloro che escono dal paese.
Abolito quindi in Green Pass per la maggior parte dei luoghi di intrattenimento, inclusi hotel, ristoranti, palestre e cinema, rimuovendo le barriere all’ingresso per i non vaccinati.
Le nuove norme entreranno in vigore domenica prossima, confermando la necessità della vaccinazione per eventi con rischio significativamente maggiore di infezione, come matrimoni e feste.
Il governo ha anche deciso di eliminare l’obbligo di presentare un test PCR all’uscita dal paese.
Seguendo le raccomandazione del Ministero della Salute, il governo ha eliminato la data di scadenza sui passaporti verdi per chiunque abbia ricevuto una terza o quarta dose del vaccino.
Ma per le persone che hanno avuto solo due dosi o che hanno contratto il virus e non sono vaccinate, il pass sarà valido solo per quattro mesi dalla data della seconda dose o dalla guarigione.
Le decisioni arrivano nel bel mezzo dell’ondata di Omicron in Israele, con il primo ministro Naftali Bennett che ha dichiarato di prevedere “da una settimana e mezza a due settimane difficili davanti a noi“.
A partire da martedì mattina, 1.084 pazienti COVID sono in gravi condizioni in tutto il paese, un leggero calo rispetto ai 1.154 pazienti del giorno prima.
La media mobile dei casi gravi, tuttavia, conferma un trend in crescita.
Nel frattempo, il Ministero della Salute ha riferito che il numero R – il numero medio di persone che ogni portatore di coronavirus infetta – è ulteriormente diminuito martedì a 0,92.
Qualsiasi numero inferiore a 1 indica che la pandemia si sta riducendo.
La cifra viene calcolata in base ai dati dei 10 giorni precedenti.
Complessivamente, Israele ha registrato 67.580 nuove infezioni, segnando un leggero calo rispetto al dato di lunedì mentre la media mobile continua la sua tendenza al ribasso.
Dei pazienti gravemente malati, 274 sono su ventilatori e 19 sono su macchine ECMO.
Il numero di pazienti gravemente malati è aumentato nell’ultima settimana, a 1.154 lunedì da 809 una settimana prima.
Comunque la tessera verde rimarrà in vigore per la maggior parte delle sedi fino a domenica prossima, nelle scuole fino al 27 febbraio e nelle strutture sanitarie fino al 1 ° marzo.
Dopo la proroga iniziale, i ministri sono stati irremovibili sul fatto che non avrebbero approvato una seconda estensione.
Il ministro delle Finanze Avigdor Lieberman ha twittato: “L’ho detto prima e lo dirò di nuovo: non estenderemo il Green Pass oltre il 6 febbraio, nemmeno di un secondo“.
I ministri hanno sostenuto che non vi è alcuna giustificazione epidemiologica per estendere il programma, che si è anche dimostrato inefficace nell’incoraggiare i sostenitori a farsi vaccinare.
E nel nostro Paese?
Da ieri i diligenti cittadini italiani orgogliosamente muniti di tessera verde, la debbono mostrare al loro tabaccaio di fiducia per essere considerati protetti da un virus respiratorio, il SARS COV-2, e poter acquistare serenamente due stecche di Malboro!
Tutto molto bene da non benissimo, direi.
Lo Stato, Israele, che aveva il compito di fare da apripista alla società autoritaria globale nei piani di Davos, abbandona invece i propositi iniziali ed abolisce il green pass.
Rimane l’Italia con la sua rete di contro informazione di Stato impegnata a seminare menzogne terroristiche e paura, in un perenne stato di emergenza che sembra però piacere tanto a parte degli italiani.