Dal 9 al 26 giugno presso il Museo dell’Arte della Lana di Stia si terrà la mostra “La città del Sole”, una serie di opere realizzate in lana e con materiali di recupero dai ragazzi e le ragazze di quattro classi delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo XIII Aprile di Soci. Si tratta di quattro opere che rappresentano le città ideali, conclusione di un percorso di educazione civica realizzato attraverso la pratica filosofica del curricolo della Philosophy for Children di Matthew Lipman. Il progetto è stato sostenuto dall’Associazione Prospettiva Casentino e rientra in un più ampio percorso di sostegno al pensiero creativo e alla manualità.
Per quanto riguarda la scuola di Soci, l’idea è stata maturata insieme al Dirigente Renato Ciofi Iannitelli e poi accolta favorevolmente dal Collegio dei Docenti, allo scopo di coinvolgere gli studenti in un percorso di pensiero che andasse alla radice dei diritti e dei doveri di un cittadino. Rossana Farini, Teacher in Philosophy for Children and for Community, ha proposto così un percorso fatto di letture profonde, e discussioni nella comunità di ricerca, attraverso il quale i ragazzi sono stati condotti ad immaginare una loro “città dell’utopia”. Una città da loro strutturata secondo alcune direttrici comuni di giustizia, inclusione, tutela dell’ambiente e tutela dei più piccoli.
La docente di Arte e Immagine Giuseppina Mendola, ha poi proposto di realizzare queste città ideali con la lana, un elemento costitutivo della nostra storia e tradizione. “La città del Sole” è stato un percorso trasversale che ha posto al centro di tutto le capacità creative, emozionali e relazionali degli studenti. La comunità di ricerca, creata nelle quattro classi coinvolte, è stata una palestra del pensiero nella quale, ragazze e ragazzi, hanno saputo negoziare le loro idee e sono risaliti insieme alla radice di concetti fondamentali per la convivenza civile, antidoto contro ogni pregiudizio.
Ispirati da Tommaso Campanella e Tommaso Moro e da tanti altri filosofi della storia dai quali sono stati tratti piccoli spunti, gli studenti hanno capito che la sapienza e la filosofia, sono un antidoto potentissimo contro la crudeltà e la tirannia. In queste opere c’è dentro tutta la storia dell’arte. E’ questo il grande risultato ottenuto grazie al sapiente coordinamento fatto dalla Professoressa Mendola nelle quattro classi coinvolte. Una delle opere rappresenta il paese di Soci come lo vedono i ragazzi nel futuro.
Un’altra rappresenta il demone che mangia la natura, la clessidra del tempo che segna la fine e la speranza di un mondo più giusto che includa ovviamente anche la cura della Terra. C’è una città con case sugli alberi, che rappresentano e legano socialità e natura che dialogano. C’è una città verde e sostenibile con le fabbriche rispettose e le case che hanno l’aspetto degli elementi naturali. C’è una città che si ispira a quella di Ersilia di Italo Calvino, letto durante la passeggiata filosofica nel paese di Soci, una città basata su relazioni sociali evidenziate dai fili di lana colorati.
La mostra è stata allestita a Stia grazie al coordinamento offerto da Benedetta della Bordella responsabile del Museo dell’Arte della Lana. Il progetto si presenta come un viaggio in un futuro immaginato e pensato dai giovani, un’emozione che lascia il segno negli occhi e dentro il cuore perché collocato in una struttura intrisa di storia, ma anche di utopia e di futuro. La mostra dal 28 giugno al 15 luglio sarà poi spostata nella sala Consiliare del Comune di Bibbiena.