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La mostra di Carlo Ciucchi Picchio al Castello dei Conti Guidi di Poppi

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Si inaugura sabato 3 febbraio alle ore 16:30 presso il Castello dei Conti Guidi di Poppi la mostra Il nostro meraviglioso pianeta sta morendo dell’artista toscano Carlo Ciucchi Picchio.

 

La mostra, con cui l’Autore poeticamente denuncia il disastro ecologico e ambientale che l’uomo sta ormai perpetrando da anni, arriva a Poppi dopo essere stata esposta a Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, e a Timisoara, Capitale Europea della Cultura 2023.

 

«Carlo Ciucchi, “Picchio”, non cessa di stupire per il suo impegno e soprattutto per la poliedricità e lo spessore dei suoi messaggi» scrive nella prefazione al catalogo della mostra il Prof. Giovanni Cipriani. «Pittore e scultore è in grado di esprimere il suo pensiero con i materiali più vari: colori, creta, pietra, legno, ferro e sa creare forme allusive e ricche di significato con il sapiente uso di versi, o di espressioni verbali, che divengono parte integrante di ogni opera».

 

Sette bare trasparenti, frutto del lavoro di tre anni, saranno di fronte ai nostri occhi e ogni bara racchiude simbolicamente un aspetto della realtà che ci circonda, partendo proprio dai quattro elementi naturali della tradizione filosofica: aria, acqua, terra e fuoco.

 

Oltre i quattro elementi, per dare più forza al suo messaggio, “Picchio” ha voluto inserire l’Etere – “Tenue Imponderabile Onnipresente Spazio infinito della mente Sorgente di immaginazione” – e l’Umanità, porto quieto in cui rifugiarsi dopo ogni tempesta. Ma anche questo spazio meraviglioso è sempre più ristretto.

 

L’indifferenza sta avendo il sopravvento, mentre la guerra, la fame, la disperazione costringono a migrare, spesso incontrando la morte, senza lasciare traccia. «Nella vita ho avuto un’altra grande fortuna» dice l’Artista «quella di non aver assistito a nessuna guerra nel nostro paese. Oggi nel mondo ci sono circa 60 guerre in atto di cui poco e niente si parla. Le guerre sono tutte da ripudiare, lo dice anche la nostra Costituzione».

 

L’esposizione si chiude con una nota di speranza, la settima bara, la Pasqua, la resurrezione, a ricordaci che, forse, non tutto è perduto. «Ascoltandone l’appassionata spiegazione» scrive Michele Loffredo a proposito della mostra «non ho potuto fare a meno di riandare con il pensiero alla cosiddetta funzione salvifica dell’arte».

 

La mostra rimarrà nella sede espositiva delle Ex scuderie del Castello dei Conti Guidi di Poppi fino al 3 marzo 2024, e sarà visitabile venerdì, sabato e domenica con orario 10:00-18:00.

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