lunedì, Dicembre 23, 2024

Le Memorie di Giorgio Vasari, il film di Luca Verdone ad Arezzo il 10 maggio

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Ad Arezzo il 10 maggio sarà un’intera giornata dedicata al film di Luca Verdone “Le Memorie di Giorgio Vasari”, nell’ambito delle varie iniziative volte a ricordare l’artista e scrittore aretino a 450 anni dalla sua morte.

Alle ore 10,00 nell’Arena Eden si terrà la proiezione del film dedicata alle scuole di Arezzo, con un dibattito tra il regista Luca Verdone e la storica dell’Arte Liletta Fornasari.

Alle ore 21,00 ci sarà invece la proiezione nel Teatro Petrarca aperta alla cittadinanza. Anche in questo caso ci sarà un dibattito tra il regista Luca Verdone e lo storico dell’Arte Pierangelo Mazzeschi. L’accesso al Teatro Petrarca sarà libero e gratuito, ma per ragioni organizzative occorrerà avere il biglietto segnaposto che si potrà ritirare direttamente al teatro mercoledì 8 maggio dalle ore 17,30 alle ore 19,30 oppure venerdì 10 maggio dalle ore 12,00 alle ore 14,00 e dalle ore 18,00 alle ore 21,00. Sarà possibile prenotarsi on-line presso discoverarezzo.ticka.it dall’8 maggio 2024 ore 18,30.

L’evento è stato realizzato dalle ACLI Provinciali di Arezzo in collaborazione con il Comune di Arezzo e la Fondazione Guido d’Arezzo

Il film “Le Memorie di Giorgio Vasari” di Luca Verdone mette in evidenza l’importanza che questo eclettico artista aretino ha avuto nell’arte, nell’architettura e nella storia dell’arte. Il Regista ci restituisce un Vasari inedito, un uomo molto generoso, altruista, gentile, premuroso e mite. Utilizzando proprio le Memorie del celebre aretino, Verdone ci illustra il Vasari artista, soffermandosi con dovizia di particolari sulla sua attività di pittore ricercato e acclamato.

Vengono sottolineati gli stretti rapporti di Giorgio con la famiglia Medici, la sua venerazione per il grande Michelangelo, il suo amore per la propria famiglia, la sua attenzione per i grandi pittori suoi contemporanei e del passato, il suo grande affetto per la sua città, Arezzo, dove con grande soddisfazione riesce ad acquistare e decorare una bella casa (attuale Casa Vasari in via XX Settembre). Ben narrati anche i rapporti del Vasari col Monastero di Camaldoli, dal quale ottenne importanti committenze: e qui Luca Verdone si sofferma indugiando sui dialoghi tra il Vasari e il camaldolese Frate Severino, dove i due parlano dell’arte e del suo rapporto con la verità; e a specifica domanda del frate se sia compito dell’arte rappresentare la verità e cosa sia la verità in pittura, Vasari risponde che la verità è nella natura e nell’occhio dell’artista che la ritrae.

Oltre al Vasari pittore nel film c’è il Vasari architetto di tante fabbriche medicee, a cominciare dagli Uffizi e dal Corridoio Vasariano che li collega con Palazzo Pitti. C’è il Vasari scenografo a Venezia per le commedie del suo concittadino Pietro Aretino. E c’è anche il Vasari scrittore, primo storico dell’arte, che con umiltà e grande impegno ricerca e descrive le biografie e le caratteristiche artistiche della produzione dei più grandi artisti del rinascimento e di quelli che li hanno preceduti, consegnandoci un’opera memorabile.

Belle anche le scene degli incontri del Vasari con Tiziano Vecellio, con cui discute di disegno e colore – mettendo a confronto la scuola fiorentina con quella veneziana – e con Cecchino Salviati, col quale rammenta quando in gioventù salvarono il David di Michelangelo durante i tumulti fiorentini del 1527.

Papi, cardinali, abati, priori, banchieri, nobili, furono tanti i mecenati che commissionarono lavori al Vasari. E proprio grazie ad un consulto a lui richiesto dal papa possiamo oggi ammirare la Cupola di San Pietro, che gli architetti subentrati al defunto Michelangelo volevano stravolgere. 

Luca Verdone ci restituisce un Vasari gigante tra giganti: “Chi considera Vasari una figura di secondo piano dovrebbe andare a riguardarsi i suoi dipinti. Questo progetto ha origine proprio dal desiderio di portare a conoscenza del grande pubblico un personaggio e un corpus di pitture e disegni rimasti immeritatamente nell’ombra”.

Un plauso quindi alle ACLI, al Comune e alla Fondazione Guido di Arezzo per aver portato in città il film “Le Memorie di Giorgio Vasari” e il suo regista, Luca Verdone, che è anche laureato in Storia dell’Arte e quindi esperto dell’argomento narrato nell’opera in proiezione il 10 maggio all’Eden e al Petrarca.

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