Molti quotidiani, anche on line, hanno diffuso oggi, con grande rilievo, insieme ad altri dati personali, le immagini in chiaro del bambino ucciso in provincia di Viterbo.
Di fronte alla perdurante prassi di pubblicare foto in chiaro di minori coinvolti in fatti di cronaca, il Garante per la privacy ritiene doveroso richiamare gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media, al rispetto delle regole deontologiche nell’esercizio dell’attività giornalistica e della Carta di Treviso, che prevedono tutele e garanzie rafforzate per i più piccoli.
Tali tutele impongono che – pur in presenza di fatti di interesse pubblico, com’è sicuramente la tragica vicenda del bimbo ucciso, e nella salvaguardia del diritto/dovere di informare la collettività – i giornalisti si astengano dal diffondere dati personali e dettagli eccedenti che rendano il minore identificabile, in particolare foto e immagini.
L’Autorità invita dunque i media e i social network a non diffondere ulteriormente la foto del bimbo o ha premurarsi di oscurarla, riservandosi eventuali interventi di sua competenza nei confronti delle testate che hanno violato le regole deontologiche.