La vicepresidente ha dichiarato che con questo atto si danno nuove opportunità di gestione a chi frequenta con passione i fiumi toscani, non soltanto per praticare la pesca sportiva, ma anche per ripopolare le acque con specie autoctone, mantenere gli argini puliti e dare sicurezza a tutti i frequentatori dei corsi d’acqua.
Che siano di rilevanza nazionale operanti sul territorio regionale oppure iscritte nell’apposito elenco regionale, tutte le associazioni di pesca sportiva, in base all’ordinamento, adesso potranno vedersi affidare in concessione tratti di corsi d’acqua dove svolgere le attività connesse alla pesca dilettantistica.
La concessione sarà rilasciata per una durata non superiore a dieci anni e il concessionario dovrà garantire l’attività di vigilanza ittica delle acque oggetto di gestione.
Una proposta di legge attesa, come ha avuto modo di commentare la vicepresidente e assessora all’agroalimentare, che centra più obiettivi: da una parte grazie alla gestione diretta permette la valorizzazione dei tratti di fiume e dei torrenti toscani che potranno essere manutenuti con più strumenti e più risorse e quindi essere resi anche più sicuri.
Al tempo stesso va nella direzione di tutti gli appassionati di pesca ai quali si darà la possibilità di praticare il proprio sport nel rispetto dell’ambiente e delle specie ittiche. Si tratta di uno sport che permette di trascorrere dei momenti immersi nella natura, nella tranquillità e nel silenzio, e sicuramente una tipologia di turismo in grado di valorizzare le bellezze e le risorse soprattutto delle aree interne.