Il coinvolgimento dei volontari nasce con l’auspicio di riuscire a promuovere un dialogo costruttivo tra realtà potenzialmente ostili. Si prefigge di supportare il lavoro di aziende zootecniche virtuose e incentivare l’utilizzo di misure di tutela dai danni dei grandi predatori.
“Far avvicinare per elaborare soluzioni condivise i due mondi dell’allevamento e della conservazione – che rappresentano entrambi contemporaneamente esigenze di sostentamento e tutela della natura – riduce le difficoltà e smussa i conflitti. Anche i predatori sono una componente preziosa della storia e della cultura dei territori e rappresentano una parte importante degli ecosistemi in cui sono presenti. Allo stesso tempo il fatto che questi luoghi siano presidiati attraverso attività remunerative, a salvaguardia della loro della biodiversità, porta vantaggi a tutti.” Luca Santini, presidente del Parco nazionale.
Il parco nazionale delle Foreste casentinesi, che ha già sperimentato questa modalità di volontariato nel 2021, ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la cooperativa Eliante al fine di unirsi a Pasturs e sviluppare questo progetto in condivisione. Iniziare una attività di volontariato nelle aziende agricole zootecniche in Regioni e realtà di allevamento diverse rende possibile elaborare strategie condivise vincenti. Inoltre socializzare esperienze per comprendere meglio il mondo pastorale, stringere amicizie e legami che vanno oltre il rapporto tra volontario e azienda agricola, sono parte dei risultati che si ottengono da questi percorsi di condivisione. La natura fa da sfondo al mondo pastorale più antico, quello vissuto sulle praterie.