I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Arezzo, con l’approssimarsi del periodo delle festività, hanno dato avvio ad un ampio piano di controlli, sottoponendo a sequestro oltre 15.000 articoli di varia natura, che sono stati commercializzati in violazione del Codice del Consumo e della normativa in materia di sicurezza dei giocattoli.
In particolare, gli interventi, 6 in tutto, hanno interessato operatori economici di Arezzo, Montevarchi, Terranuova Bracciolini, Bibbiena e Capolona.
il sequestro più importante è quello eseguito nel Casentino, ad opera dei Finanzieri della Tenenza di Poppi.
Si tratta di oltre 8.800 giocattoli, ritenuti irregolari sotto il profilo della conformità alla specifica normativa nazionale e comunitaria, ai fini del rilascio del marchio “CE”, in quanto palesemente non conformi ai requisiti tecnici previsti.
Ad Arezzo ed a Terranuova Bracciolini, i militari hanno scoperto violazioni che hanno riguardato la bigiotteria e gli accessori per abbigliamento − circa 3.500 pezzi − esposti per la vendita, privi delle informazioni obbligatorie.
Tali informazioni, che mirano, tra l’altro, alla tutela della salute dei consumatori, oltre ad attestare la conformità dei prodotti agli standard di sicurezza comunitari, devono essere chiaramente visibili e leggibili sulle confezioni e/o sulle etichette degli articoli, nel momento in cui vengono posti in vendita al pubblico.
Nello specifico, devono essere riportate le indicazioni relative alle caratteristiche merceologiche del prodotto, alle indicazioni di provenienza, ai dati identificativi del produttore, all’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo o all’ambiente.
Al termine delle attività ispettive, gli operatori irregolari sono stati segnalati alla Camera di Commercio di Arezzo e Siena, quale organismo preposto all’irrogazione delle pesanti sanzioni amministrative previste in materia.
Le iniziative condotte testimoniano il costante impegno della Guardia di Finanza nel settore del contrasto alla diffusione di prodotti non sicuri, al fine di garantire la protezione efficace dei consumatori e salvaguardare, al contempo, la libera concorrenza tra gli operatori del mercato.