venerdì, Novembre 22, 2024

Tutti rimbambiti all’occorrenza questi Premi Nobel!

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Non vi sembra strano che ad ogni nuova emergenza qualche premio Nobel diventi improvvisamente un vecchio rimbecillito?

In tema di Covid-19 è successo al biologo e virologo francese Luc Montagnier, direttore emerito del Centre National de la Recherche Scientifique e dell’Unità di Oncologia Virale dell’Istituto Pasteur di Parigi dove nel 1983 assieme a Francoise Barrè-Sinoussi ha scoperto il virus HIV.
Dichiari che il virus Sars Cov-2 “è stato prodotto da un laboratorio. È quello che si chiama un ricombinante, forse prodotto da un laboratorio cinese. È un lavoro di professionisti, di biologi molecolari, è un lavoro da orologiai. C’è una pressione enorme affinché tutto quello che è all’origine del virus sia nascosto” e l’informazione mainstream Ti fa cadere dalle stelle alle stalle.

In tema di cambiamento climatico è successo al fisico statunitense John Francis Clauser conosciuto per i suoi contributi ai fondamenti della meccanica quantistica che nel 2022 assieme ad Aspect e Zeilinger, ha ricevuto il Premio Nobel.
Dichiari che “la narrativa comune sul cambiamento climatico costituisce una pericolosa corruzione della scienza che minaccia l’economia mondiale e il benessere  di miliardi di persone. La fuorviante scienza del clima si è trasformata in una massiccia pseudoscienza giornalistica. A sua volta, se ne è fatto il capro espiatorio di una miriade di mali non correlati” e l’informazione mainstream Ti fa cadere dalle stelle alle stalle.

In tema di guerra Russia Ucraina è successo al meteorologo e ingegnere olandese Paul Jozef Crutzen vincitore, insieme a Frank Sherwood Rowland e Mario Molina del Premio Nobel per la chimica nel 1995.
Dichiari che “la guerra è stata scatenata per salvare il capitalismo dal disastro climatico, perché certa scienza d’élite sembra impegnata a cercare soluzioni fantascientifiche, per mantenere lo status quo e le disuguaglianze fra nord e sud del mondo” e l’informazione mainstream Ti fa cadere dalle stelle alle stalle.

Insomma, non possiamo piu’ fidarci neppure di un Premio Nobel se le sue posizioni, seppur pacate e circostanziate, si discostano dalla narrazione dominante.
L’importante è credere agli scienziati che ci insegnano a spengere il fuoco appena l’acqua è in ebollizione per cuocere meglio la pasta.
Tutti rimbambiti all’occorrenza questi Premi Nobel!

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Capolona: un fiocco rosso per un mondo senza violenza

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