Si avvicina l’appuntamento con la data del 12 ottobre, nel giorno del 530esimo anniversario della morte di Piero della Francesca. L’intera giornata di mercoledi prossimo sarà dedicata al grande Maestro del Rinascimento con una serie di iniziative di spessore.
Fra queste, una fra le più attese: la riapertura della casa natale dell’artista, voluta fortemente dalla neopresidente della Fondazione. “Lo annunciai al momento della mia nomina” dichiara la dottoressa Francesca Chieli “e sono orgogliosa di poter riaprire alla città e ai visitatori la grande porta che conduce nelle sale della casa, restituendo fruibilità ad una struttura rimasta troppo a lungo chiusa”. Il programma prevede diversi momenti dedicati al pubblico. Mercoledi 12, come detto, la riapertura ufficiale della casa, con ingresso gratuito a partire dalle 16 del pomeriggio. Sarà la stessa dottoressa Chieli a condurre i visitatori alla scoperta della struttura e del patrimonio in essa conservato “In particolare” spiega la presidente della Fondazione “ritengo sarà interessante la sala dedicata a volumi e scritti d’epoca che documentano fasi della vita di Piero e della realizzazione di alcune sue opere, compresi alcuni inediti che provengono dagli archivi del Museo Civico.
Un allestimento realizzato anche grazie al contributo di Banca Intesa Sanpaolo”. Nei giorni seguenti altre iniziative. Dal 16 ottobre, su prenotazione da effettuarsi presso il Museo Civico, sarà poi possibile per i cittadini di Sansepolcro effettuare visite guidate sempre dalla dottoressa Chieli alla casa, con orario 11.30 – 12.30 e 16.30 – 17.30. Infine, a partire dalla data del 22 ottobre, la struttura aprirà le sue porte indistintamente a tutti, con biglietti di ingresso acquistabili al Museo Civico. Nelle mattinate di sabato 22 e domenica 23, dalle 10 alle 13 del mattino, i visitatori saranno accompagnati da guide specializzate in lingua alla scoperta delle sale che hanno contrassegnato l’esistenza di Piero della Francesca al Borgo, suo paese natale. “Quello che ci accingiamo a proporre” conclude la dottoressa Francesca Chieli “ritengo sia un segnale importante nell’obiettivo di ricreare un solido legame fra Piero, la sua comunità e i tanti estimatori della sua arte sparsi in Italia e nel Mondo intero. La casa è da sempre Centro Studi e dovrà conservare anche in futuro questa sua vocazione. Ma accanto a questo aspetto è fondamentale che ognuno possa conoscere di persona l’edificio, i documenti, gli oggetti, le testimonianze che legano Piero al suo Borgo”.