Venerdì 20 gennaio 2023 alle ore 17.30 presso la Libreria Feltrinelli di via Garibaldi, 107 ad Arezzo si terrà la presentazione del nuovo numero de La Fionda, la rivista di battaglia politico-culturale con direttore responsabile Alessandro Somma che non ha alle spalle finanziatori di alcun tipo.
Edita da Marcovaldo di Simone Luciani, La Fionda, come ricorda Geminello Preterossi, ordinario di filosogia e direttore de La Fionda, “è uno strumento di chi si ribella all’oppressione. Di chi non può contare su grandi risorse materiali né gode di protettorati mainstream, ma mira dritto perché ha il coraggio delle idee. La forza dell’irriverenza, che fa analizzare in contropelo i luoghi comuni. La passione intellettuale e politica di chi non aderisce alle idee ricevute, ma sottopone tutte le tesi a una verifica attenta. L’ostinazione ragionata di chi non ha paura di smentire la propaganda, squarciando il velo della post-verità del sistema neoliberista. La lucida coerenza di non negare i fatti, o edulcorarli, per approfondire e cercare di capire di più, senza fermarsi di fronte alle convenienze, alle interpretazioni di comodo”.
All’incontro, moderato dalla giornalista Maria Stella Bianco, oltre al prof. Geminello Preterossi, parteciperanno Alberto Bradanini, ex-diplomatico: tra i diversi numerosi incarichi ricoperti, è stato Ambasciatore d’Italia a Teheran (2008-2012) e a Pechino (2013-2015) ed è attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea e Maurizio Vezzosi, analista e reporter freelance: collabora con RSI Televisione Svizzera, L’Espresso, Limes, l’Atlante geopolitico di Treccani, il centro studi Quadrante Futuro ed altre testate. Ha raccontato il conflitto ucraino dai territori insorti contro il governo di Kiev documentando la situazione sulla linea del fronte.
La fionda di Davide contro Golia, ma anche la fionda di Gian Burrasca “è uno spazio pluralista e libero di elaborazione culturale e politica, promosso da una comunità di persone che condivide alcune precise idee – statualiste, autenticamente democratiche e antiliberiste -, senza compromessi contraddittori né opacità furbesche. Ma che ha l’autentico desiderio di confrontarsi, di dare luogo a un dibattito vero, fecondo, senza tabù. Questo deve essere il tempo della nitidezza e dello spirito critico che non arretra di fronte a nulla. Solo così sarà possibile ripartire non gattopardescamente, ma cambiando paradigma”.
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