Categorie già penalizzate dal lockdown adesso si ritrovano nuovamente a fare i conti con chiusure anticipate e provvedimenti che possono rivelarsi devastanti per bar, ristoranti e negozi. Luca Boccalini, responsabile di Confcommercio Casentino: “Questo ultimo Dpcm si accanisce ingiustamente contro le imprese del terziario anziché prendere provvedimenti incisivi sul buon funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici, dal trasporto alla sanità. Dal Governo ci aspettiamo risposte serie e veloci che possano dare un sostegno reale alle famiglie degli imprenditori locali”. Mercoledì 28 a Firenze la protesta silenziosa dei pubblici esercizi.
Dopo l’ultimo Dpcm rilasciato dal Governo, le imprese del territorio lanciano un nuovo grido di allarme: ancora una volta, infatti, le decisioni prese per contrastare l’emergenza Covid penalizzano categorie che sono già in grande difficoltà dopo mesi in cui hanno dovuto fare i conti con spese e chiusure.
“Questo ultimo Dpcm si accanisce ingiustamente contro le imprese del terziario anziché prendere provvedimenti incisivi sul buon funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici, dal trasporto alla sanità – commenta Luca Boccalini responsabile Confcommercio Casentino – il Governo si ostina a considerare gli imprenditori come “untori”, quando invece sono la forza del nostro paese e, soprattutto, quando è certo che potrebbero essere individuati altrove i comportamenti realmente irresponsabili in questa lotta contro la pandemia”.
In questi mesi anche gli imprenditori della vallata, i proprietari di bar, negozi, ristoranti si sono indebitati per mettere in sicurezza le proprie aziende permettendo così ai propri clienti di entrare in luoghi sicuri, fare i test sierologici ai propri dipendenti e adesso le nuove disposizioni mettono in ginocchio ancora una volta l’economia locale.
“Oltre ai soldi spesi per mettere in sicurezza i negozi, ci sono state anche attività che a causa di contatti con positivi hanno chiuso per loro scelta senza che nessuno li obbligasse ed ora si vedono costretti a chiudere ancora una volta oltretutto senza certezze su una riapertura – prosegue Boccalini – l’impatto sul tessuto commerciale sarà pesantissimo e coinvolgerà soltanto le attività commerciali ma tutta la filiera. Spesso si sente dire che queste sono attività non essenziali ma ci si deve rendere conto che dietro ci sono persone, famiglie, che devono andare avanti e spesso gli aiuti non sono sufficienti neanche per l’affitto”.
La Confcommercio chiede, quindi, risposte serie e veloci che possano dare un sostegno reale alle famiglie degli imprenditori locali. “Siamo consapevoli della gravità della situazione epidemiologica e coscienti della necessità di provvedimenti per abbassare la curva dei contagi chiediamo a tutti i cittadini di fare la massima attenzione e rispettare le norme prescritte – conclude Boccalini – questa pandemia però non si combatte chiudendo le imprese ma potenziando i servizi pubblici e facendo leva sul senso di responsabilità dei cittadini. Intanto mercoledì 28 ottobre, alle 11,30 a Firenze, come in altre piazze d’Italia, ci sarà una manifestazione pacifica senza corteo, ordinata e silenziosa dei ristoratori e di tutto il mondo della somministrazione, per far capire a chi ha fatto questi provvedimenti che non è cosi che si ferma il