domenica, Dicembre 22, 2024

Capolona: un fiocco rosso per un mondo senza violenza

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Un fiocco rosso per un mondo senza violenza è il progetto  dei Comuni di Capolona e di Subbiano  che ha coinvolto con un laboratorio didattico-culturale, realizzato da No Mad,  le classi terze della scuola media Garibaldi con l’obbiettivo di sensibilizzare gli studenti alla tematica della violenza di genere realizzando fiocchi rossi per essere applicati nei luoghi  pubblici dei due territori partendo dalle “Panchine Rosse” installate dai due Enti nelle piazze centrali dei rispettivi paesi.

Paola Vignaroli, dirigente scolastica Istituto Comprensivo Garibaldi Capolona- Subbiano:

“Sicuramente questi progetti di sensibilizzazione su tematiche così terribili che ci troviamo purtroppo ad affrontare ogni giorno sono importanti .

Ogni giorno possiamo vedere situazioni di violenza in vari ambiti e soprattutto questo della violenza nei confronti delle donne è un tema che ci è particolarmente caro perché pensiamo che i futuri cittadini e  cittadine di domani  si debbano costruire oggi.

I ragazzi e ragazze, insieme,  hanno realizzato dei fiocchi rossi che andranno a mappare tutto il nostro territorio.

Ognuno dei ragazzi porterà a casa uno o più di questi fiocchi e li attaccherà nelle strade, li attaccherà nei luoghi dove loro abitano.

Ci piacerebbe veramente che per il 25 novembre tutti e due i paesi  fossero veramente pieni  di fiocchi rossi perché si sappia che dietro questi fiocchi rossi c’è il pensiero, c’è il sentimento, c’è la voglia di cambiare di ognuno di questi giovani.”

Un laboratorio di un giorno, in cui si creano fiocchi rossi come quando un tempo si filava la lana, mano nella mano, ragazzo e ragazza,  facendo vedere che si può stare con l’altra persona nella  normalità.

Silvia Martini, docente  e Presidente dell’Associazione No Mad che ha realizzato il laboratori,

“Io sono sempre convinta che nel fare qualcosa di concreto si va oltre.  Durante il laboratorio abbiamo letto di casi riguardanti aia le violenze e che i femminicidi che sono accaduti questo anno e i ragazzi si sono resi conto che non c’è un’età che si salva, non c’è una situazione sociale che si salva.

I ragazzi devo dire che erano già piuttosto sensibilizzati su questo argomento, soprattutto le ragazze, e più che altro tutti  sono rimasti sbalorditi da questa malvagità, perché l’essere umano non è fatto così”.

I fiocchi rossi serviranno a tenere più viva l’attenzione sulla violenza contro le donne  ma sono anche un modo di creare un reciproco rispetto e complicità.

Mario Francesconi , Sindaco di Capolona

“Io devo dire che il mio impegno, come uomo,  è ancora maggiore per trasmettere ai miei simili che la violenza sulla donna non serve assolutamente a nulla.

Ma ci sono donne che continuano a subire ,spesso dentro le famiglie, senza dire nulla e questa è un’esortazione alle donne ad aprirsi nei confronti di chi potrebbe ascoltarle, perchè molte situazioni degenerano per l’assoluto silenzio di chi subisce queste continue violenze.”

Ilaria Mattesini, Sindaco di Subbiano

“L’aspetto educativo è fondamentale. Questi ragazzi devono essere abituati a reagire a certi tipi di atteggiamento e devono saper riconoscere fin da subito quali sono quelli che veramente sono volti al rispetto e alla tutela delle persone.

Quindi dobbiamo dare degli strumenti a questi ragazzi per  riflettere e poi poter avere la forza di reagire a certi tipi di comportamenti violenti.

E visto che i ragazzi fra di loro cominciano nell’età dell’adolescenza a mettere in atto  delle relazioni che hanno a che fare col mondo femminile e quindi questo è il momento di aiutarli.

Le ragazze devono poter riconoscere  quelli che sono gli atteggiamenti lesivi del proprio essere. I maschi devono essere educati e riflettere nell’importanza del rispetto, che nasce anche all’interno delle famiglie in primis con la figura materna, ma anche con una sorella.

È lì che si deve portare il messaggio e se a questi ragazzi viene dato modo di riflettere e vengono dati strumenti per reagire, secondo me si è fatto già un buon lavoro come istituzioni”

Al laboratorio è stato presente il Pronto Donna con la vice presidente di Arezzo Paola Landini:

“E’ molto importante per una società civile partire dai bambini e ragazzi per poter sperare che da adulti abbiano attenzione all’affettività e al rispetto, nei rapporti interpersonali e nella diversità.

Se si comincia presto potremo cogliere i frutti di questa educazione e su questo Pronto Donna ci crede tantissimo. 

Il nostro impegno quotidiano vuole essere ogni giorno un  25 Novembre, cioè  365 giorni di contrasto alla violenza contro le donne”.

Il Pronto Donna ha consegnato alla Scuola dei volantini da un titolo importante “Sottrarsi alla violenza si può, insieme è più facile” dove è riportato il numero di telefono  del Pronto donna e il numero nazionale antiviolenza, volantini che saranno messi all’interno dei bagni dalle scuole, in quello spazio privato dove forse è più facile fermarsi a leggere questa informazione per essere poi usata in caso di necessità.

Uff. Stampa Comune di Capolona

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