Casentino, una vallata in bilico. Dopo aver superato il terribile biennio 2020-2021, le imprese della zona si trovano a fare i conti con molte criticità, alcune già note, altre emerse pesantemente di recente e tali da mettere a rischio la tenuta del sistema imprenditoriale.
A fare il punto della situazione è il presidente CNA Casentino Marcello Bernardini che indica tre grandi temi da affrontare subito, pena la perdita dell’occasione di agganciare la ripresa: bonus edilizia, caro bollette e viabilità.
I dati camerali al 31.12.2021 registrano la tenuta del sistema economico della vallata; in Casentino operano in totale 3.302 imprese, un tessuto pressoché stabile rispetto all’anno precedente, di queste 998 sono artigiane (l’1,1% in più rispetto al 2020 quando se ne contavano 987), concentrate soprattutto nelle costruzioni (358) e nelle attività manifatturiere (274).
“I segnali di ripresa registrati nella seconda parte del 2021 rischiano ora una battuta d’arresto per tutti i settori – commenta il presidente CNA Casentino – Gli incentivi per l’edilizia hanno effettivamente rivitalizzato il settore che ha contribuito in modo determinante alla ripresa economica e ha impresso una accelerazione al processo di riqualificazione urbana ma le recenti decisioni governative rischiano di bloccare il circolo virtuoso. Per molte aziende si è materializzato l’incubo default. Vietare la cessione dei crediti significa fermare lo sviluppo del Paese. La disposizione sta bloccando i cantieri, congelando gli investimenti e provocando gravi danni a artigiani e piccole imprese dell’intera filiera. Ci auguriamo subito un decreto che cancelli le limitazioni”.
Anche il caro bollette e l’impennata dei costi delle materie, insieme alle difficoltà di approvvigionamento, stanno erodendo pesantemente i margini di profitto delle imprese e rischiano di bloccare la produzione. Il presidente CNA Casentino auspica “che il governo appronti tutte quelle misure necessarie per frenare i rincari fuori controllo dei costi energetici con interventi strutturali a partire dalla riduzione del peso fiscale in bolletta. Le difficoltà colpiscono sia imprese che famiglie incidendo sui consumi interni già in pesante frenata dall’emergenza Covid”.
Criticità a cui si è aggiunta la paventata chiusura del passo dei Mandrioli, che al momento sembra fortunatamente scongiurata. Un’eventualità che avrebbe dato il colpo di grazia a un quadro già di per sé preoccupante per l’economia della vallata da sempre alle prese con i problemi dei collegamenti sia verso il capoluogo di provincia che il versante romagnolo.
Sul punto Antonio Peruzzi, presidente CNA Fita, riporta le preoccupazioni dell’autotrasporto: “La chiusura del passo rappresenterebbe un danno di proporzioni difficilmente quantificabili per l’intera economia del versante toscano. Provocherebbe ingenti danni alle aziende casentinesi e a tutta la filiera del trasporto, in quanto non esistono strade alternative praticabili. Nessuno vuole negare – prosegue il presidente Peruzzi – che ci siano delle criticità, ma l’unica soluzione possibile è la messa in sicurezza di tale percorso. Gli Enti preposti devono urgentemente trovare accordi con obbiettivi comuni e risorse per interventi effettivamente risolutivi, evitando misure ‘tampone’ anno per anno”.