Il sindaco di Castel Focognano Lorenzo Ricci ha consegnato una targa ricordo in occasione del Centenario di Angiolo Cardini. Alla presenza di un’intera comunità, quella di Carda, frazione del Comune di Castel Focognano, di tutti i suoi familiari e di una nutrita rappresentanza dell’amministrazione comunale, lunedì 16 agosto sono stati festeggiati i 100 anni di Angiolo Cardini, per tutti “Cangio”.
Il primo cittadino nel suo saluto ha voluto ricordare la figura di nonno “Cangio” per i cento anni vissuti quasi interamente nel proprio paese di nascita.
“Sono qui per portare i più sentiti e sinceri auguri da parte dell’Amministrazione Comunale di Castel Focognano e di tutti i concittadini al nostro caro Angiolo, prezioso patrimonio di tradizioni, di valori culturali e civili che rappresenta, per tutti i giovani e per l’intera comunità, un modello di vita da seguire.
Pensando ai suoi cento anni, carissimo Angiolo, provo emozione, perché Lei ha attraversato le vicende tristi e felici di un secolo della nostra storia, ha vissuto gli anni della Seconda guerra mondiale conoscendone le brutture e le sofferenze, anni in cui erano richieste fatiche e sacrifici per vivere e crescere dignitosamente la famiglia; tutto questo Lei lo ha realizzato e oggi è ricambiato dall’amore e dalle cure dei suoi cari e dal rispetto di tutti noi.
A soli 19 anni è stato costretto a partire per la guerra con l’esercito italiano; non furono anni semplici per la sua giovane età ed inesperienza. Tornato a casa, venne catturato e deportato in Germania in un campo di smistamento dove sarà stato testimone di molte atrocità.
Terminata la guerra, ha iniziato a viaggiare per lavoro come boscaiolo e carbonaio, in Sardegna ha conosciuto sua moglie Mariangela, più giovane di lui di 12 anni, che insieme a lui si trasferirà a Carda, così, nel giugno del 1955 convolano a nozze. Nel ‘56 nasce la prima figlia Antonella, nel ‘58 Rosalba, nel ‘61 nasce il piccolo Leonello che però dopo pochi mesi dalla nascita muore. Fortunatamente nel ‘63 viene alla luce un nuovo piccolo Leonello.
Nel 1988 arriva la prima nipotina, Maya, nel ‘90 Veronica, nel ‘99 Arianna e nel 2001 Aurora. Cangio è stato un nonno onnipresente e premuroso. Poi nel 2013 arriva un’altra gioia: Cangio diviene bisnonno del piccolo Glauco. Rifletto sul “dono” che nostro Signore ha fatto in primo luogo a Lei, ma di riflesso anche a tutti noi. È per tutti noi un esempio di vita. La sua “lunga giovinezza” è per la nostra comunità motivo di compiacimento che attesto con affetto.
La longevità è un dono di Dio, e lei carissimo Angiolo ne è stato degno amando e affrontando la vita con gioia, dignità, modestia, con forza e coraggio nei momenti più difficili”.