L’Amministrazione Comunale di Castel Focognano ha elaborato un piano volto a contenere al massimo i consumi causati dal forte aumento dell’energia per evitare tagli ai servizi. È questo il senso di quanto deciso nei giorni scorsi dalla giunta Ricci, che delinea indirizzi, se non veri e propri provvedimenti, per abbassare il consumo dell’energia elettrica nelle strutture pubbliche del Comune di Castel Focognano a partire dalla riduzione notturna della pubblica illuminazione, in parte già in atto dallo scorso mese di marzo. Le deroghe saranno possibili solo per motivati impedimenti tecnici e collegati alla sicurezza.
Come già scelto da altre amministrazioni, non verranno istallate le luminarie nel periodo natalizio; tuttavia, queste potranno essere collocate autonomamente dalle attività commerciali anche su spazi pubblici, ma esclusivamente a proprio carico.
Una pesante stretta, a livello comportamentale, anche per gli uffici comunali dove sarà vietato l’utilizzo di stufe elettriche di qualsivoglia tipo, limitato l’uso di tutti gli impianti di illuminazione interna e spegnimento dei dispositivi elettronici nei singoli uffici al termine del Il lavoro. Dal 5 novembre, inoltre, gli uffici resteranno chiusi nella mattinata del sabato, con il recupero in smart working durante la settimana, limiti anche per la palestra, dove non si potrà prolungare l’accensione degli impianti oltre l’orario di utilizzo, nemmeno per garantire l’acqua calda.
“Si tratta di provvedimenti per ridurre i consumi, assolutamente doverosi in questo periodo così difficile, presi responsabilmente come quelli che ogni cittadino adotterà nelle proprie abitazioni – commenta il sindaco, Lorenzo Ricci – l’attuale amministrazione, fin dal suo insediamento ha dovuto affrontare e gestire due anni di gravose problematiche legate alla pandemia ed ora è chiamata ad affrontare quelle dovute alla preoccupante crisi economica ed energetica. Le disposizioni adottate hanno, come obiettivo, il contenimento dei costi dell’energia che incidono pesantemente sul bilancio comunale, considerato le cifre esorbitanti delle ultime bollette. Dobbiamo, inevitabilmente, ridurre le spese e far tornare i conti per evitare il ridimensionamento o, ancor peggio, il taglio dei servizi”.