venerdì, Novembre 22, 2024

Fairy Tale di Stephen King

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a cura di Roberto Fiorini

C’era un ragazzo di nome Charlie.
Sua madre morì in un terribile incidente quando era giovane, e suo padre si mise a bere, ma Charlie crebbe fino a diventare un giovane buono, forte e intelligente.
Il tipo che aiuta gli estranei bisognosi, come il misantropo Mr. Bowditch che ha un cane altrettanto anziano e una proprietà fatiscente.
Che, trattandosi di una storia di Stephen King, si trova su un tunnel che conduce a un mondo misterioso che ricorda “una vasta città deserta, deserta ma viva, le strade vuote, gli edifici devastati, una testa che giace rovesciata in strada, un enorme palazzo tentacolare con torri di vetro così alte che le loro punte perforano le nuvole“.
Queste immagini – afferma Stephen King – hanno fatto nascere la storia che volevo raccontare“, anche se c’è voluto molto tempo per arrivarci.
Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football.
Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età.
Sua madre come detto è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all’alcool.
Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare ad entrambi.
Fairy Tale inizia saldamente nel presente, mentre Charlie piange per la morte della madre e si prende cura di suo padre alcolizzato, sfuggendo da cattivi comportamenti e trovando una via d’uscita con buoni voti e un talento per lo sport.
Un romanzo giovanile di formazione?
La promessa di qualcosa di fantastico all’orizzonte si percepisce fin dalle prime pagine grazie allo “strano rumore di cinguettio” che proviene dal capanno di Mr. Bowditch e dalla misteriosa vasca di pallini d’oro nella sua cassaforte.
Un giorno infatti Charlie si imbatte in un vecchio, Howard Bowditch appunto, che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota come “la Casa di Psycho”.
C’è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori.
Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico.
Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta audio dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d’accesso ad un altro mondo.
Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia e da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo.
Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di inaspettati eroi.
Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.
Quando Charlie alla fine si fa strada nell’altro mondo, lo trova popolato da uomini e donne i cui volti sono grigi e sfigurati, i loro lineamenti quasi sfocati dall’esistenza.
Ci sono cavalli parlanti e ragazze oca e grilli intelligenti, ma c’è qualcosa di maligno al centro, e Charlie deve affrontarlo se vuole tornare da suo padre.
Volevo essere il principe di questa fiaba nera? Non l’ho fatto. Quello che volevo era prendere il mio cane e tornare a casa”.
Ci sono molti tipi diversi di romanzi di Stephen King: dal classico horror alla distopia, dalle storie poliziesche ai sequel fino al thriller psicologico.
Sono un fan di tutti a parte qualche rara stravagante eccezione, ma il mio genere preferito è il suo fantasy.
Fairy Tale pulsa di echi di fantasy di precedenti romanzi ma in modo assolutamente originale.
Nel romanzo Il Talismano ad esempio un ragazzo di nome Jack deve viaggiare attraverso due versioni degli Stati Uniti, la sua e una magica, per salvare sua madre.
Nel romanzo La Torre Nera invece un ragazzo di nome Jake viene trascinato in un altro mondo che potrebbe essere la chiave per salvarsi.
Le storie di King si sovrappongono l’una all’altra proprio come fanno le diverse versioni delle fiabe; a Jake viene detta la memorabile frase “vai allora. Ci sono altri mondi oltre a questi“, ma anche a Charlie viene detta la stessa identica cosa.
Fairy Tale attinge anche dalla magia de Il mago di Oz e dalla fantasia di The Neverending Story.
Anche i tentacoli di HP Lovecraft sono profondamente intrecciati con questo romanzo.
Mentre Charlie, che appare terribilmente colto, intelligente e coraggioso per un ragazzo di 17 anni, si fa strada più in profondità in questo nuovo mondo, per scoprire “cosa dorme nel pozzo oscuro” nel suo cuore, si sente sempre più a disagio e alla fine capisce perché.
Sono stato in grado di capire cosa c’era di così spaventoso e scoraggiante nelle strade e nelle case vuote“.
Per usare una delle parole preferite di Lovecraft, erano “eldritch tales“.
Così fiabe e horror si incontrano, e Charlie realizza “la grande distanza, l’abisso tra la magia delle fiabe, come meridiane che riportano indietro nel tempo, e il soprannaturale“.
Fairy Tale è un romanzo senza tempo che in vero stile Stephen King mette il dito proprio su quel punto delicato che è la soglia tra l’infanzia e la crescita.
Non c’è molto della caratterizzazione del protagonista nella storia.
King scrive: “potresti aver avuto una buona sensazione del giovane Charlie a questo punto, immagino, un po’ come un eroe in un film d’avventura, forte e alto, senza acne“.
Insiste sul fatto che Charlie “non è poi così gentile“: ma Charlie è senza dubbio un personaggio nobile che rischia la vita per un cane e salva il mondo.
E non c’è bisogno che King difenda le sue scelte.
C’è un certo fascino nella semplicità e nell’inequivocabilità dell’eroe, nella sua rettitudine morale.
Una storia che è allo stesso tempo familiare e piena di colpi di scena inaspettati.
Per King non c’è mai confine tra i mostri che abitano la nostra vita quotidiana e quelli che potrebbero esistere in mondi paralleli, o persino nel nostro. Ma il punto è che sempre King riesce a creare qualcosa di nuovo. A raccontare da un altro punto di vista. A illuminare un altro pezzetto di realtà” ho letto su La Lettura.
Che dire, benvenuti nel lato oscuro del “C’era una volta”.
Fairy Tale è pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer con la traduzione di Luca Briasco.

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