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Giustizia per Traian Calancea: il Tribunale di Trento dispone indagine in relazione al nesso causale tra morte e vaccinazione Pfizer

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di Stefano Pezzola

Oggi decido di raccontare la storia del giovane 24enne Traian Calancea e lo faccio attraverso due notizie uscite in alcuni quotidiani.

27 ottobre 2021
Sono arrivati nella tarda serata di ieri i primi risultati dell’autopsia fatta su Traian Calancea secondo cui la morte del giovane è stata causata da una emorragia cerebrale.
L’autopsia è stata eseguita dalla dottoressa Giovanna Del Balzo dell’Istituto di medicina legale dell’ospedale di Verona.
E’ difficile al momento pensare che vi possa essere una correlazione tra la morte del giovane studente e la vaccinazione con la prima dose Pfizer fatta una decina di giorni prima.
Saranno effettuati ulteriori approfondimenti.
Traian pochi giorni fa era stato ritrovato senza vita in casa dalla madre che, supportata da alcuni amici, aveva poi presentato una denuncia per “fare chiarezza” sulla morte del figlio avvenuta a 10 giorni dall’inoculazione della prima dose del vaccino Pfizer.
La Procura ha quindi aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte del 24enne, la prima in Trentino per indagare sulla possibile correlazione tra un decesso e la vaccinazione anti-Covid.
Secondo la madre, Traian era “un ragazzo sportivo” e non aveva problemi di salute.

25 agosto 2022
Traian Calancea è morto a 24 anni nell’ottobre scorso per un’emorragia cerebrale.
“Malore domestico”, per il medico.
Ma ieri il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione.
Il Giudice di Trento dr. Enrico Borrelli ha rigettato la richiesta di archiviazione per la morte del 24enne deceduto pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino Pfizer il 24 ottobre 2021.
Il sostituto procuratore Licia Scagliarini ha tempo fino al 30 settembre 2023 per effettuare ulteriori accertamenti.
Il Giudice per le indagini preliminari ha richiesto un supplemento di indagine tecnica in relazione al nesso causale.
L’avv. Renate Holzeisen, nominata dalla famiglia del giovane, nell’udienza davanti al gip del 5 luglio scorso ha presentato diversi studi scientifici usciti a livello internazionale che dimostrano che le emorragie, tra cui quelle cerebrali ma non solo, nelle persone trattate con questi sieri sperimentali sono significativamente più alte rispetto al resto della popolazione.
“È un indizio molto forte di una correlazione tra l’inoculazione e un’emorragia massiva di tipo cerebrale”, ha affermato il legale.
L’avv. Holzen ha richiesto “esami specifici volti alla ricerca della proteina spike nel corpo e nella zona dell’aneurisma, ma questo è stato negato da parte dei consulenti della procura, uno dei quali è in conflitto di interessi“.
“È negli atti del processo. Il professor Ugo Moretti si trova in un gravissimo conflitto di interessi perché è responsabile della farmacovigilanza per la Regione veneto e la Provincia di Bolzano. I consulenti hanno dichiarato che loro, come Università di Verona, non avrebbero la possibilità di fare l‘esame da noi chiesto. Invece questi esami sono possibili anche in Italia, ma comunque noi avevamo già incontrato la disponibilità dell’Istituto di medicina legale di Kiel, in Germania. Tutto inutile. Sappiamo che l’mRna incapsulato in queste nano particelle viaggia in tutto il corpo e superano la barriera sangue/cervello. Una volta entrate creano loro stesse in modo incontrollato la proteina Spike, producendo il disastro” ha precisato il legale.

La mamma del giovane aveva spiegato ai sanitari intervenuti a casa che Traian aveva fatto il vaccino da dieci giorni, ma nonostante questo il referto parla di “malore a domicilio”.
Ci sono ancora presupposti per una condanna in sede penale.
Il giovane Traian è stato inoculato in un hub vaccinale nel corso di un open day e attraverso un semplice drive through.
Eppure, qualunque somministrazione di un vaccino prevede una prescrizione medica come condizione imprescindibile nel rispetto dell’articolo 13 del codice deontologico dei medici nella quale il medico deve informare il paziente dei rischi connessi a quel trattamento che sta per fare.
Traian è arrivato in auto all’hub vaccinale, neanche è sceso ed ha offerto il braccio dal finestrino.
Siamo di fronte alla violazione del regolamento della comunità europea 507 del 2006 – ribadisce l’avv. Holzen – sulla base del quale si possono autorizzare in via condizionata dei farmaci a certe condizioni, tra cui informare il paziente. Non è stato fatto nulla di tutto questo“.

Un preghiera per il giovane Troian ed una per la madre e la sua caparbietà.

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