sabato, Novembre 2, 2024

I costi del debito globale sono alle stelle. Ecco dove farà più male

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di Stefano Pezzola

Come volevasi dimostrare.
Ed ora chi ha creato questo problema getta benzina sul fuoco.
Al seguente link suggerisco la lettura di un interessante articolo scritto da Liz McCormick, Alexandre Tanzi e Enda Curran e pubblicato il 30 novembre 2022 su Bloomberg.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-11-30/debt-rising-interest-rates-put-consumers-and-businesses-at-risk?utm_content=business&cmpid=socialflow-twitter-business&utm_source=twitter&utm_medium=social&utm_campaign=socialflow-organic&leadSource=uverify%20wall
Seguendo la moda giornalista del momento, vado a sintetizzare con alcune righe per chi non ha il tempo di approfondire la notizie leggendo il citato articolo integralmente.
1. Il mondo sta emergendo dall’era del denaro a basso costo con una montagna di debiti che ora sta diventando dolorosamente costosa;
2. Il totale dovuto da famiglie, imprese e governi ammonta a 290 trilioni di dollari, in aumento di oltre un terzo rispetto a un decennio fa, secondo una ricerca dell’Institute of International Finance;

3. I paesi ricchi possono generalmente permettersi di pagare più interessi sul loro debito pubblico per un pò, anche se gli investitori si preoccupano per l’Italia;
4. Il pericolo è più acuto per le economie in via di sviluppo, specialmente quelle che hanno preso in prestito in dollari;

5. In tutto il mondo, Moody’s Analytics Inc. calcola che i tassi di default su quello che chiama debito “speculative grade” – quello che il mondo finanziario chiama “spazzatura” – quasi raddoppieranno l’anno prossimo;
6. Tra le economie sviluppate, il debito pubblico italiano preoccupa maggiormente gli investitori. I pagamenti degli interessi del governo sono sulla buona strada per superare il 7% del prodotto interno lordo entro il 2030, una cifra insostenibile, stima Bloomberg Economics. La Banca centrale europea ha sostenuto il debito italiano in passato, ma farlo di nuovo probabilmente incontrerebbe l’opposizione di altri governi dell’Unione europea.

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