Il convegno “I parchi: tra gestione e conservazione integrale” seguirà l’inaugurazione della mostra “Pietro Zangheri, grande naturalista italiano del ‘900” (alle 9), che è collocata nella sala che ospita il plastico realizzato dal medesimo. Questo evento si svolgerà nella sede del Parco di Santa Sofia (FC), in via Porzia Nefetti 3.
Per l’incontro ci si sposterà nella adiacente sala Sandro Pertini del Comune di Santa Sofia. L’inizio è previsto per le 10,30.
Luca Santini, presidente del parco nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna e di Federparchi, saluterà i convenuti e parlerà di: “Dare tempo alle foreste: un investimento per il futuro”; il professor Alessandro Chiarucci (Università di Bologna), presidente della Società botanica italiana, svilupperà un intervento che prenderà le mosse dal fondatore del programma di ricerca della sociobiologia, due dei cui saggi hanno ottenuto il Premio Pulitzer per la saggistica (“Da Edward Osborne Wilson alle arché della biodiversità“).
Il professor Bartolomeo Schirone, dipartimento DAFNE dell’Università della Tuscia, ha fatto parte dello staff che ha curato gli aspetti scientifici dalla selezione dei siti italiani riconosciuti nel sito seriale Patrimonio dell’umanità UNESCO “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”. Si occuperà di di “Considerazioni su conservazione, restauro e gestione delle foreste”.
Moderatore sarà il consigliere del Parco Daniele Zavalloni: “Zangheri fu diffusore e difensore del bene natura. Questo suo agire fu ben espresso con queste parole:
«Sono ancora moltissimi coloro che, presi nel vortice dalla vita attuale, che lascia così poco tempo per i meditati pensieri, stentano a capire il senso profondo che si cela sotto la dizione conservazione, o protezione, della natura. È un significato che non si esaurisce nella richiesta che siano protette piante o animali di particolare interesse, ma che vuole tenere alta la volontà di insistere per la conservazione dell’ambiente naturale nel suo complesso». Il Parco dovrà impegnarsi sempre più a diffondere e fare proprio il pensiero di Zangheri che è stato l’antesignano di questo Parco“.