di Stefano Pezzola
Germania, casi in calo dopo il lockdown dei non vaccinati.
Bizzarro che gli attenti check facter e debunker nostrani non siano prontamente intervenuti leggendo titoli come quello di cui sopra usciti oggi sulla stampa nazionale.
Nessuna verifica dei dati e nessuna verifica soprattutto delle restrizioni realmente imposte dal governo tedesco negli ultimi 30 giorni.
Proviamo a riassumere sinteticamente:
26 novembre 2021
691 casi e 3 decessi per milioni di abitanti
25 dicembre 2021
317 casi e 4 decessi per milione di abitanti
In considerazione della rapida diffusione della variante Omicron del coronavirus, in Germania si applicheranno presto norme più severe.
Il cancelliere Olaf Scholz, insieme ai premier statali degli stati federali, ha deciso le seguenti misure a decorrere dal 28 dicembre 2021 (il governo esorta i cittadini a stare attenti e limitare il più possibile i contatti).
Riunioni private: solo un massimo di dieci persone sono autorizzate a incontrarsi. Le riunioni a cui partecipano persone non vaccinate o non recuperate devono essere limitate alla propria famiglia e ad un massimo di due persone di un’altra famiglia. I bambini fino al 14° anno di età sono esenti.
Grandi eventi: anche i grandi eventi nazionali come le partite di calcio si svolgeranno senza spettatori.
Club e discoteche: i club e le discoteche al coperto saranno chiusi ovunque. Gli eventi di danza saranno vietati.
Vaccinazioni: il governo federale e i governi statali continuano a chiedere alle persone di sottoporsi a vaccinazioni e vaccini di richiamo contro il coronavirus. Le vaccinazioni devono anche continuare su larga scala durante Natale e Capodanno. Altri 30 milioni di vaccinazioni devono essere raggiunti entro la fine di gennaio 2022 per aumentare il tasso di vaccinazione all’80%.
Regole di accesso: per le strutture culturali e ricreative e gran parte del settore della vendita al dettaglio, continuerà ad applicarsi la regola di dimostrare la vaccinazione o il recupero dalla malattia Covid 19. Potrebbe essere richiesto anche un test aggiuntivo.
Test obbligatori: le persone non vaccinate possono andare al lavoro solo e utilizzare treni locali e a lunga percorrenza con un test rapido aggiornato quotidianamente.
Da ricordare che il 23 novembre 2021 sia i mercatini di Natale che avevano aperto con vin brulè, pan di zenzero e altre prelibatezze, e con giostre e ruote panoramiche hanno dovuto chiudere; gli altri in fase di apertura non sono stati neppure aperti.
Gli operatori dei mercatini di Natale, che hanno dovuto chiudere a causa della situazione del coronavirus, hanno ricevuto aiuti rapidamente da parte del governo.
Nella stessa data è stata introdotta la Regola 2G: l’accesso solo per vaccinati e convalescenti, già valido in ristoranti, teatri, cinema e sale da concerto, è stato esteso a tutto il commercio al dettaglio oltre che a parrucchieri, impianti sportivi, piscine, musei, parchi divertimento e zoo. Tuttavia, sono rimaste numerose eccezioni: supermercati, farmacie, banche e casse di risparmio, biblioteche, negozi di fiori, edicole e stazioni di servizio sono rimaste esenti dal 2G (convalescenti e vaccinati).
E’ stata introdotta anche la Regola 3G: le persone non vaccinate che non possono lavorare da casa devono fornire al datore di lavoro un test giornaliero (o un massimo di 48 ore di test PCR). È anche possibile un autotest in loco sotto la supervisione del datore di lavoro.
Con buona pace della pandemia dei NON vaccinati che non trova conferma nei dati e nelle restrizioni teutoniche.
E nel nostro Paese?
In Italia la principale strategia per prevenire la diffusione del virus trovando un colpevole a cui addossare tutte le responsabilità, è focalizzare l’attenzione e le restrizioni nei confronti delle persone non vaccinate.
Altresì tra giugno e novembre 2021 il laboratorio Altamedica di Roma ha rilevato 866 nuovi casi di Covid-19 mediante analisi Rt-Pcr in tempo reale.
Di questi, 623 (72%) erano vaccinati (496 completamente e 127 parzialmente con Biontech/Pfizer BNT162b2, Moderna e Astrazenca) e 243 (28%) non vaccinati.
Tra i casi di positivi vaccinati, il 59% (368) erano donne e il 41% (255) uomini.
Il 31% (191) delle persone vaccinate era asintomatico e il 69% (432) sintomatico; il 7% (43) era ricoverato in ospedale e l’1% (7) deceduto.
Tra le persone che non erano state vaccinate, il 67% (162) era sintomatico, il 12% (3) ricoverato in ospedale e il 2% (5) deceduto.
Lo studio condotto dall’Istituto di Ricerca e Diagnostica Altamedica di Roma è stato sottoposto alla verifica del Journal of Medical Virology.
“I nostri dati, come sostengono molti autori prestigiosi – ricordano i redattori del citato studio – supportano l’evidenza che le persone vaccinate sono ora una parte significativa della pandemia. La scelta di utilizzare un vaccino non tradizionale che non produca immunità verso l’intero virus ma solo verso una piccola parte di esso, estremamente variabile, come la proteina spike, che ovviamente è stata più volte profondamente modificata, rende questi vaccini rapidamente inefficaci e contribuiscono alla diffusione della pandemia, provocando un falso senso di sicurezza per coloro che vengono vaccinati ripetutamente. Nessuna protezione, infatti, può essere garantita ripetendo la vaccinazione a breve distanza”.
L’unica salvezza sarà affidarsi, probabilmente come in tutte le pandemie, all’immunità di gregge.
Quanti dei lettori attenti e informati hanno portato una parola di conforto ad amici e parenti vaccinati rimasti chiusi in casa in quarantena durante il periodo natalizio?